Giancarlo Puecher fu una delle figure più rilevanti della Resistenza Lombarda. Con gli alunni dell’Istituto Comprensivo Puecher – a cui fanno capo le scuole secondarie Allende, Torricelli e Varalli, tutte situate nel Municipio 5 del Comune di Milano -, gli abbiamo reso omaggio a Palazzo Marino, con un convegno a 100 dalla nascita, a 80 anni dalla morte e nel 50° anniversario del Centro Comunitario Puecher di Milano, che ha organizzato questa giornata di memoria.
Nel centro di Milano, in via Broletto 39, sorgeva la casa della famiglia Puecher, dove Giancarlo nacque e visse. Casa che fu distrutta dai bombardamenti aerei dell’estate 1943, motivo per cui dovette trasferirsi con la famiglia a Lambrugo (Erba).
Tuttavia, dove originariamente sorgeva la casa della famiglia Puecher è stata posta una pietra d’inciampo in ricordo del padre Giorgio Puecher, stimato notaio di origini trentine, liberale e antifascista, che venne deportato per il suo essere contrario al regime e per non aver saputo “educare” il figlio. Il padre morì nel campo di concentramento di Mauthausen il 17 aprile 1945.
In che cosa consisteva la cattiva educazione impartita al figlio?
Giancarlo frequentò il liceo classico “Parini” prima e “Leone XIII” poi, dove si fece notare per le sue doti intellettuali e sportive, oltre al fascino della persona. Divenne allievo ufficiale pilota, prese parte alla Resistenza, come organizzatore e come combattente, fin dall’inizio. Arrestato e torturato, respinse una proposta di fuga per non compromettere i compagni arrestati con lui. Profondamente religioso, al momento della fucilazione volle perdonare i componenti del plotone d’esecuzione.
Per questo eroico comportamento, fu insignito della prima Medaglia d’oro al valor militare subito dopo la Liberazione. È dunque una figura di grandissimo rilievo per l’antifascismo milanese: è stato definito un eroe puro e limpido, capace di un’autentica rivolta morale, animata da valori quali l’amore di patria e il senso del dovere.
L’indomani della sua fucilazione, che lo colse il 21 dicembre 1943 all’età di 20 anni, per giustificarne l’assassinio, la stampa fascista scriveva di Giancarlo Puecher: «Dimentichiamo il nome di questo giovane scellerato».
Dopo 80 anni, noi siamo qui a dire che non abbiamo dimenticato il suo nome, la sua storia, i suoi valori.
Anzi, tanto forte ed esemplare è questa storia da voler intitolare un istituto scolastico comprensivo a Giancarlo Puecher, affinché la sua storia e i suoi valori siano tramandati di generazione in generazione.
Questa è l’occasione per rendergli memoria e far rivivere oggi i suoi valori che sono anche i nostri valori.
Prima dell’esecuzione, Giancarlo consegnò al frate che lo confessò una lettera per la sua famiglia, in cui scrisse:
«Muoio per la mia Patria. Ho sempre fatto il mio dovere di cittadino e di soldato. Spero che il mio esempio serva ai miei fratelli e compagni… L’amavo troppo la mia Patria: non la tradite, e voi tutti giovani d’Italia seguite la mia via e avrete il compenso della vostra lotta ardita nel ricostruire una nuova unità nazionale».
E ancora: «Perdono a coloro che mi giustiziano perché non sanno quello che fanno e non pensano che l’uccidersi tra fratelli non produrrà mai la concordia».
Infine: «I martiri convalidano la fede in una vera idea. Ho sempre creduto in Dio, e perciò accetto la sua volontà».
La figura e la storia eroica di Giancarlo Puecher si impongono alla coscienza di tutti noi, dei giovani soprattutto ma anche di noi rappresentanti delle istituzioni, e fa riflettere su come sia importante non stare a guardare la storia che scorre ineluttabile davanti ai nostri occhi: Giancarlo ha scelto da che parte stare e ha preso attivamente parte alle vicende del suo tempo, accettandone le tragiche conseguenze a testa alta e senza rimpianti.
Ricordando la figura del giovane martire, padre Turoldo scriveva: «C’è sempre qualcuno da liberare, c’è sempre da donare, c’è sempre la vita che va giocata per l’umanità e per la venuta del Regno».
In questa occasione, sono lieta di annunciare il mio impegno per promuovere uno speciale ricordo da parte del Comune di Milano a Giancarlo Puecher in occasione degli anniversari sopra ricordati, con la deposizione di una corona in via Broletto e una commemorazione ufficiale da parte del Consiglio Comunale cittadino nei giorni immediatamente vicini all’anniversario della morte.
