Insieme a Rosella Prezzo, filosofa e autrice del libro “Trame di nascita. Tra miti, filosofie, immagini e racconti”, Arianna Ciucci, ostetrica e infermiera, responsabile delle attività ostetriche dell’Associazione Gepo e a Francesca Rosa, Presidente e Responsabile dell’Associazione Gepo, consultorio che da oltre 40 anni accompagna le future mamme nell’emozionante percorso della gravidanza, ho partecipato alla presentazione di un libro che riflette sulla potenza della nascita e del nascere, un dato di fatto facilmente rimosso dalla nostra cultura che, piuttosto, mette al centro la morte, col risultato che la nascita, il parto in particolare spaventano e terrorizzano.
Oggi poi, la storia della creazione e della riproduzione umana avanza, a volte in sordina, a volte a grandi passi, tra nuove tecnologie e biotecnologie, lasciandoci senza parole capaci di raccontare quali trasformazioni profonde comporti la nascita in quanto “atto trasformativo”, per il corpo, la mente, la psiche, la cultura di chi la vive.
Il suggerimento – ci dice l’Autrice – è tornare da capo all’origine dell’umano, a quell’origine divisa e con-divisa di cui la nascita è il corposo simbolo. Senza demonizzare la scienza e i suoi progressi, senza neppure esaltare la Vita a discapito delle vite e dei corpi in vita, ci si interroga su come risignificare e risimbolizzare la nascita, ovvero come raccontarla per non mancare un appuntamento importante con la vita, col dare vita, con l’atto che introduce la novità nel mondo.
Una lettura utile a riflettere sulle trasformazioni che il nascere e il fare nascere comporta per la donna, ma anche per la società e dunque la politica: l’azione del concepire come fare spazio ad un altro corpo e non appropriarsi di lui, l’idea che siamo attesi e mai gettati nel mondo, l’importanza di accettare un dis-ordine e riconoscere l’altro da sé per farlo esistere sono alla base di una buona convivenza umana, perché ogni vivere è un con-vivere: ricominciamo allora dall’inizio, facendo dell’inizio stesso il luogo relazionale e trasformativo della vita singolare e della comunità dei non più “comuni mortali”, bensì “comuni natali”.
