Dopo anni di trattative, un dibattito pubblico e due documenti votati dal Consiglio comunale (nell’ottobre del 2019 ponendo le condizioni a tutela dell’interesse pubblico e nel dicembre 2022 dando il via libera al nuovo Stadio, decisione confermata dalla giunta il 19 gennaio 2023), il futuro del calcio milanese ancora non ha alcuna certezza.
La nuova seduta consiliare pubblica dedicata al futuro dello stadio Meazza ha confermato la diversità di posizioni, sia all’interno della maggioranza che dell’opposizione, ma ne siamo usciti con una certezza e qualche idea.
La certezza è la decisione da parte del Comune di fare ricorso formale contro il vincolo di interesse culturale imposto dalla Sovrintendenza, essendosi quest’ultima precedentemente già espressa sul non vincolo.
La novità è la disponibilità del Comune – non meglio definita in termini economici – a contribuire alla ristrutturazione dello stadio, se uno dei due club decidesse di restarci. E dunque la volontà di rilanciare un nuovo confronto per capire quali sarebbero le condizioni.
La prospettiva, a mio parere, è valutare possibili scenari di rifunzionalizzazione, come emerso nel dibattito della suddetta commissione: ovvero studiare una nuova soluzione per il futuro della struttura, coinvolgendo la cittadinanza, aprendo un bando internazionale, raccogliendo manifestazioni di interesse, il tutto con uno sguardo complessivo al contesto del quartiere, soprattuto alla parte più complicata e problematica che deve poter trovare in questo progetto un’occasione di riscatto.
