Mentre a Milano si protesta per il caro affitti e gli studenti chiedono a gran voce politiche abitative, sono soddisfatta di aver condotto i lavori d’Aula all’approvazione del primo Piano Strategico sulla Casa voluto dall’Amministrazione, offrendo una visione strategica e di indirizzo complessivo alla città di Milano e all’area metropolitana.
Studentato diffuso
È un progetto finanziato dal Comune di Milano, che interesserà un totale di 600 posti letto (311 unità abitative) con stanze ad un canone mensile tra i 250 e i 350 euro al mese per studentesse e studenti. Gli alloggi sono stati individuati da MM Spa all’interno dei complessi di Edilizia Residenziale Pubblica ed è prevista una riqualificazione complessiva degli appartamenti. Il progetto punta ad essere cofinanziato attraverso i fondi, attualmente bloccati, messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Comune di Milano ha deciso di anticipare le tempistiche del finanziamento in modo da chiedere al governo di sbloccare le risorse PNRR da destinare agli studentati.
Intanto, nell’immobile concesso dal Comune di Milano, il Politecnico ha inaugurato la nuova residenza “Marie Curie”: 6.800 mq su 8 piani con seminterrato per un totale di 213 posti tra camere doppie, monolocali, bilocali, trilocali e quadrilocali, più sale studio, palestra, lavanderia, sala giochi, sala video, musica e area break. Il 60% dei posti è riservato ai Dsa. Oltre ad offrire una risposta concreta al tema casa per chi studia a Milano, la nuova realtà dimostra un’attenzione a investire in un quartiere periferico che sta pian piano cambiando faccia. Ed è importante che questo sforzo sia fatto da un impegno condiviso da più istituzioni: il progetto, che vale 12 milioni di euro, è infatti finanziato dal Miur, dal Comune, Regione, Aler e Fondazione Politecnico.
Canone concordato e sostegno affitti
Si tratta di un accordo stipulato nelle scorse settimane dalle parti sociali, che prevede dei massimali di affitto per appartamenti e stanze e una serie di reciproci vantaggi per proprietari e inquilini.
Per chi affitta entro i limiti è infatti possibile accedere a una tassazione agevolata in cedolare secca che passa dal 21% al 10% e il dimezzamento dell’IMU. Una scelta che porterà benefici sia agli inquilini, che pagheranno un canone mensile più basso, sia ai proprietari che attraverso un sostanzioso sconto sulle tasse guadagneranno una cifra simile a quella del mercato immobiliare privato ottenendo il dimezzamento dell’imposta municipale unica.
Inoltre, il Comune di Milano è il primo comune italiano a promuovere un avviso pubblico dedicato ai nuovi nati che vivono in nuclei familiari con un contratto di locazione. È possibile ottenere un contributo annuale fino a un massimo di € 3.000,00, che viene erogato in 3 (tre) annualità, per un importo complessivo di 9.000€ per ogni nucleo residente a Milano, in cui sia presente almeno un componente “under 35” e in cui nel corso dell’anno 2023 sia avvenuta la nascita di un figlio o l’adozione di un minore.
Casa ai lavoratori
Il Comune di Milano sta mettendo a fuoco anche il progetto Casa ai lavoratori per arrivare a zero sfitti nelle case di proprietà pubblica: si tratta di un bando rivolto a progetti presentati da aziende pubbliche, private e del Terzo Settore, mediate da enti no profit, che aggregheranno lavoratori e imprese per ristrutturare e abitare appartamenti sfitti esclusi dai piani di ristrutturazione attualmente finanziati. Sono 316 in totale gli appartamenti individuati e messi a disposizione del progetto che può ampliarsi entro il 2024 ad altri 2mila alloggi.
Il modello di gestione prevede che l’ente selezionato esegua i lavori di ristrutturazione oppure funga da garante del prestito al dipendente per il riatto dell’immobile che sarà poi parzialmente scomputato dal canone di locazione previsto in 72 euro/mq anno. Il contratto avrà una durata massima di 12 anni. Gli alloggi a disposizione, bilocali e trilocali, si trovano negli otto municipi esterni. Tra i criteri di selezione sarà data priorità ai dipendenti con meno di 35 anni di età, ai nuclei familiari con componenti disabili o con figli minori a carico.
Reinventing home
La terza edizione di Reinventing Cities, indetta in collaborazione con “C40 – Cities Climate Leadership Group”, mette a bando 6 aree per la vendita e per il diritto di superficie. “Reinventing Home”, questo il nome della terza edizione, è focalizzata sul tema dell’abitare accessibile a tutti con la realizzazione di nuovi appartamenti ERS (Edilizia Residenziale Sociale). Tra gli obiettivi c’è quello di realizzare 500 appartamenti in locazione a un prezzo non superiore ai 500 euro al mese.
Progetto arredi
Con l’obiettivo di sostituire gli elettrodomestici datati ed energivori negli immobili erp con apparecchi di nuova generazione il progetto prevede da un lato un contributo mirato per gli inquilini che decidono di sostituire i propri elettrodomestici e arredi (es. frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, materiale per illuminazione, caldaie, piani cottura e servizi necessari all’installazione) con apparecchi che possano garantire un risparmio energetico. Dall’altro lato è stato aperto un bando rivolto alle aziende per siglare convenzioni riservate agli inquilini delle case popolari
Contrasto all’abusivismo
Prosegue il lavoro di contrasto alle occupazioni abusive da parte del Comune di Milano e di MM, società che gestisce le case popolari di proprietà di Palazzo Marino. I dati indicano un crollo delle occupazioni abusive nel corso degli ultimi dieci anni, da quando le case popolari milanesi sono state assegnate dal Comune di Milano ad MM. Una diminuzione netta, pari quasi al 70% del totale rispetto al 2014, quando erano infatti 1.740 gli alloggi MM utilizzati illegalmente. Progressivamente, infatti, grazie all’attenzione e alla capacità di risposta immediata, le case popolari occupate abusivamente sono scese a 1.024 nel 2018 fino a raggiungere le attuali 535 unità.
Cosa può fare il Governo?
Tutto questo si sta muovendo in una buona direzione, ma non basta ancora. La Legge 338/2000 prevedeva il cofinanziamento da parte dello Stato per interventi rivolti alla realizzazione di alloggi e residenze per studenti universitari. Ed è ora di tornare a finanziarla!
Serve inoltre con urgenza, in particolare a Milano, una legge sugli affitti brevi e un grande stanziamento di risorse per riqualificare il patrimonio di edilizia residenziale.
L’Italia continua a non investire adeguatamente in diritto allo studio, a differenza di altri paesi europei che invece hanno fatto della residenzialità studentesca pubblica un punto di forza, come per esempio la Francia. E gli investimenti previsti dal PNRR rischiano di dare soldi ai privati senza garantire il Diritto allo Studio, come approfondisce un interessante studio dell’Unione degli Universitari, dal quale emerge che il privato destinerebbe al Diritto allo Studio solo il 20% dei propri posti letto.
Quali prospettive a livello europeo?
Le difficoltà legate all’accesso alla casa stanno diventando sempre più un problema comune per le metropoli europee mettendo in pericolo il diritto all’abitare, l’inclusione sociale e la possibilità, per molte città, di avere a disposizione lavoratori fondamentali per i servizi pubblici essenziali.
Per questo, il Comune di Milano insieme ad altre 33 città europee – tra cui Parigi, Dublino, Barcellona, Milano, Torino, Bologna; e le reti Eurocities, Feantsa (European Federation of National Organisations Working with the Homeless), Housing Europe e dall’URBAN Intergroup del Parlamento Europeo – chiede all’Unione Europea di rendere prioritarie le politiche per l’accesso alla casa.
Con questa intenzione, è stato presentato al Parlamento Europeo il documento “Housing for all: a call for a renewed European ambition”. La dichiarazione ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle istituzioni europee sulla necessità di fare delle politiche abitative una delle priorità del prossimo mandato del Parlamento e della Commissione Europea.
Le richieste contenute nella dichiarazione invitano le istituzioni europee ad agire nel mandato 2024-2029 su quattro ambiti specifici:
– promozione di una maggiore offerta di alloggi sociali a prezzi accessibili come uno dei modi più efficaci per garantire uno sviluppo urbano sostenibile e inclusivo;
– regolamentazione degli investimenti privati nel settore immobiliare contro la speculazione;
– creazione di un “Piano Next Housing EU” per massimizzare gli investimenti in alloggi sociali a prezzi accessibili in tutta Europa;
– promozione di una strategia per sradicare il problema dei senzatetto attraverso alloggi autonomi e adeguati servizi di supporto alla persona.