Per la seconda volta nel corso di quest’anno, l’Aula che a Palazzo Marino riunisce l’assise politica della nostra città si è trasformata in teatro. L’occasione è stata suggerita dalla prossima ricorrenza del centenario del discorso di denuncia di Giacomo Matteotti, che nel 1924 presso la Camera dei Deputati fece emergere i brogli e le violenze fasciste che avevano inquinato le ultime elezioni: per quell’intervento, per il suo impegno politico in favore di braccianti e lavoratori e per la sua forte opposizione al fascismo, Matteotti pagò con la vita.
Questo fatto storico, determinante nella storia del ventennio più buio per l’Italia contemporanea, all’epoca rappresentò un punto di non ritorno per il nostro Paese.
In continuità con le riflessioni poste in occasione dello spettacolo di maggio, la Presidenza del Consiglio comunale ha proposto un nuovo reading, scritto e interpretato da Elisabetta Vergani, con le musiche di Sara Calvanelli, in cui sono tornati il nome e le parole di Matteotti e quelle di altri antifascisti come Teresa Galli, Anna Kuliscioff, Giuseppe Di Vagno e Guido Picelli. “Di rosso e di nero. Le violenze politiche del primo dopoguerra italiano” è, infatti, uno spettacolo che ripercorre storie e tensioni politiche che hanno attraversato l’Italia tra il 1919 e il 1922.
Al centro della scena c’è il primo dopoguerra, un periodo certamente caratterizzato anche dalla violenza. Dal 1919 al 1922 il nostro Paese passerà dal cosiddetto biennio rosso a un biennio nero, il cui esito sarà poi la marcia su Roma dell’ottobre 1922.
Era un secolo fa, ma proprio per questo credo che oggi sia un dovere di chi fa politica, di chi amministra, di chi si considera o aspira ad essere cittadino o cittadina consapevole, ricordare storie e figure centrali della lotta al fascismo, attualissimi punti di riferimento della nostra democrazia.
A questo proposito, è ancora più bello e significativo che tutto ciò si sia svolto nell’Aula consiliare, naturalmente dedicata al dibattito politico, trasformata in queste occasioni in luogo della Memoria. L’evento è stato infatti realizzato anche con la collaborazione della piattaforma Milano è memoria, che per l’Amministrazione comunale si occupa di curare e promuovere queste iniziative, l’Istituto Nazionale Ferruccio Parri e Farneto Teatro, in collaborazione con l’Associazione italiana di Public History e la Giunta Centrale per gli Studi Storici.
Il reading proposto rientra nel progetto “Atlante delle violenze politiche del primo dopoguerra italiano (1919-1922)”, uno strumento di ricostruzione storica ma anche un’utile guida per il presente.
