Tra pochi giorni riaprono anche le scuole milanesi. Ma dopo oltre un mese dal nubifragio che si è abbattuto su Milano a fine luglio, Regione Lombardia non ha ancora dato alcun sostegno al Comune per riparare i danni, a differenza di altri 45 comuni colpiti che invece hanno ricevuto fondi regionali.
Le sedi milanesi danneggiate sono più di 300 e rappresentano oltre la metà dell’intero patrimonio di edilizia scolastica della città e, ciò nonostante, tra pochi giorni riapriranno regolarmente, perché a inizio agosto il Comune di Milano ha messo 11 milioni di euro di risorse proprie per interventi urgenti, utilizzando appalti e accordi quadro con MM e imprese già selezionate, inviando – come di prassi – la rispettiva documentazione a Regione Lombardia.
Già a luglio, Regione Lombardia aveva chiesto al Governo di attivare lo stato di emergenza. Ma la risposta è stata lenta e insufficiente: trovo ridicolo che il ministero della Protezione civile abbia stanziato solo 9,4 milioni per tutta la regione, quando le segnalazioni dei danni causati dal nubifragio ammontano a oltre 1,65 miliardi di euro a livello regionale, «una cifra – spiega il Pirellone – che dà la misura dell’entità straordinaria degli eventi climatici che si sono abbattuti sulla nostra regione e che non comprende ancora, tra gli altri, la quantificazione dei danni stimata dal Comune di Milano». Ebbene, tale stima per i danni subiti dalla città di Milano è di 50 milioni di euro, più di cinque volte lo stanziamento previsto dal governo per l’intera regione. Come nei confronti dell’alluvione in Romagna, il Governo ha sbagliato i conti e sta erdendo tempo.