Ore 4 del mattino, raffiche di vento a oltre 100 chilometri orari, 40 mm d’acqua in 10 minuti: sulla città di Milano si è abbattuto il più potente nubifragio mai visto con conseguenze gravissime in tutti i quartieri della città: alberi divelti, strade interrotte, tetti scoperchiati, auto schiacciate dai tronchi, scuole inagibili.
Grazie ai soccorsi immediati di Polizia locale, Protezione civile, Direzione del Verde, Esercito, NUIR e di tutte le direzioni tecniche coinvolte, insieme alle aziende partecipate AMSA, ATM, MM, in coordinamento con i Vigili del fuoco e col Centro operativo comunale che ha messo in piedi una task force operativa 24 ore su 24 per intervenire in oltre 1600 punti della città dove sono stati segnalati alberi caduti, dunque da rimuovere, che a loro volta hanno compromesso cavi elettrici, fili o pali, interrompendo la viabilità, schiacciando veicoli, bloccando il trasporto pubblico.
Purtroppo a causa delle infiltrazioni d’acqua e degli alberi caduti nei cortili, è stato necessario chiudere 11 scuole dell’infanzia e 3 nidi che ospitavano centri estivi. Chiusi al pubblico anche il Museo di Storia naturale, il Planetario, il Castello Sforzesco, il PAC e il Museo del fumetto. Non è possibile accedere alle biblioteche di Baggio, Chiesa Rossa e del Parco Sempione (per la chiusura parco).

L’Amministrazione sta veramente facendo tutto il possibile per ripristinare la normalità e va lodata l’efficienza con cui sono tornate agibili le principali arterie e sono state fatte ripartire il 30% delle linee di trasporto pubblico.
Tuttavia, i meteorologi ci dicono che eventi simili non saranno più un’eccezione. Non sarà più insolito neppure avere contemporaneamente tempeste al Nord e temperature tropicali al Sud. Eventi estremi come le alluvioni in Emilia Romagna potrebbero ripetersi… Tutto ciò ci avverte che l’impegno per contrastare l’emergenza climatica deve diventare centrale nelle politiche nazionali e globali. Ma in qualche modo deve toccare e coinvolgere anche le nostre abitudini di vita e indurci ad essere più responsabili e attenti a come viviamo, a come ci muoviamo, a ciò che consumiamo.
