Il nuovo regolamento approvato dal Consiglio comunale rappresenta un utile punto di riferimento per tutti gli assessorati nelle relazioni con il privato sociale, perché consente di sostenere l’attivazione di speciali forme di partenariato tra pubblico e privato sociale, in attuazione a quanto previsto dal Codice del Terzo settore, con un coinvolgimento attivo degli enti del Terzo settore nelle attività di co-programmazione e co-progettazione, nelle procedure di accreditamento e affidamento in convenzione a organismi di volontariato e associazioni di promozione sociale, nonché nei percorsi di valorizzazione dei beni pubblici per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
Sostanzialmente il regolamento permette ad associazioni, cooperative e fondazioni di entrare in relazione con il Comune di Milano come veri e propri partner che condividono il medesimo interesse: realizzare il bene comune.
Attraverso la co-programmazione e la co-progettazione, si possono pensare concreti strumenti operativi che possono far crescere la città.
In questo modo, la funzione amministrativa che è in capo al Comune viene condivisa con gli enti partner che contribuiscono al raggiungimento delle finalità sociali perseguite dall’Amministrazione, come previsto dall’articolo 6 del nuovo codice dei contratti pubblici.
Il Regolamento disciplina anche gli aspetti economici, normando le forme di contribuzione pubblica sulla base delle diverse forme di collaborazione con il privato sociale. Una sezione specifica riguarda, inoltre, la possibilità di mettere a disposizione immobili pubblici per la realizzazione dei progetti sociali.
Dopo il Regolamento contributi e il Regolamento degli immobili comunali per progetti economici, sociali, culturali, sportivi, educativi e formativi, questo passaggio rappresenta il terzo e ultimo tassello relativo agli strumenti di cui il Comune si è dotato per dare piena attuazione al principio della sussidiarietà orizzontale ispirata alla partecipazione, condivisione e co-responsabilizzazione di tutti gli attori disponibili a collaborare con la Pubblica Amministrazione per costruire risposte ai bisogni della cittadinanza.
La cosa interessante di questo processo è il fatto che tale metodo di lavoro non sarà più applicato esclusivamente alla gestione delle politiche sociali, ma interesserà tutti i livelli della pubblica amministrazione: servizi civici, cultura, educazione, politiche giovanili, politiche per il lavoro ecc. Infatti, gli stessi enti del Terzo settore potranno formalizzare alle direzioni del Comune di Milano competenti per materia proposte motivate per attivare procedure partecipate, con obbligo di risposta da parte dell’Amministrazione.