Una serata di confronto sul tema del caroaffitti, apprezzata dalla comunità studentesca milanese, che ha avuto l’opportunità di dialogare con il sindaco Beppe Sala e l’assessore Pierfrancesco Maran sul tema dell’abitare e del caroaffitti.
A partire dalla protesta iniziata qualche giorno fa da Ilaria, studentessa del Politecnico, ad oggi in diverse città italiane decine di studenti hanno deciso di protestare contro gli elevati canoni di locazione. L’accessibilità degli affitti a Milano è un ostacolo al diritto allo studio che impedisce agli studenti italiani di trasferirsi in città per proseguire il proprio percorso di studio e avviare la propria attività professionale.
Le proteste degli studenti, infatti, rappresentano un malessere generazionale che non riguarda solo ed esclusivamente il tema dell’abitare, ma che interseca diverse tematiche care agli studenti, come il diritto allo studio regionale, l’ingresso nel mondo del lavoro, il costo della vita e – di conseguenza – la possibilità di investire nella propria formazione in una città come Milano.
A Milano ci sono più di 200 mila studenti, di cui ben 70 mila sono studenti fuorisede. Milano è una città attrattiva per le nuove generazioni, proprio perché considerata volano delle aspirazioni professionali di tanti di noi. Tuttavia, il costo medio di una stanza a Milano è pari a 620 euro, con prezzi ben superiori per stanze in zona vicine agli atenei meneghini.
Ad oggi, soltanto 11.500 studenti possono usufruire dei posti letto negli studentati a prezzi convenzionati o accessibili con borsa di studio.
Vien da sé che l’unica soluzione possibile è studiare e discutere attorno a una strategia metropolitana che metta in relazione il tema dell’abitare con lo sviluppo infrastrutturale, il trasporto pubblico, i poli universitari, per evitare che la maggioranza degli studenti si concentri in determinate aree centrali della città e per sfruttare il potenziale che offre anche la provincia.
L’amministrazione comunale ha proposto agli studenti un periodo di confronto per riflettere insieme sul tema, a partire da una proposta strategica segnata da 4 aree di azione. Infatti, come ha spiegato l’assessore Maran, il Comune di Milano – limitatamente alle proprie competenze – sta lavorando per rivedere l’accordo tra le parti per il canone concordato, non più limitatamente alla sola città di Milano ma coinvolgendo l’intera area metropolitana; inoltre con il progetto “case ai lavoratori” potrebbe essere possibile sfruttare i 10mila appartamenti sfitti dell’edilizia pubblica; così come intervenire sui limiti all’ospitalità turistica e investire su sussidi e detrazioni fiscali per studenti e lavoratori.
Non solo, si sta già lavorando per duplicare il numero di posti letto della residenzialità universitaria, che nei prossimi anni potrebbero superare i 26 mila posti.
Le liste universitarie e i rappresentanti degli studenti hanno molto apprezzato la disponibilità del Sindaco a un dialogo costruttivo e propositivo per cercare di affrontare insieme un tema che non affligge soltanto gli studenti universitari, ma centinaia di migliaia di famiglie italiane.
Emmanuele Napoli, Responsabile Università Giovani Democratici