Una ricerca che spazia da un’analisi di sfondo sulle disuguaglianze economiche per poi porre l’attenzione sul tema delle disuguaglianze educative. L’inchiesta si concentra, in particolare, sull’impatto della disuguaglianza nei percorsi di apprendimento focalizzandosi su quella fascia dell’età dello sviluppo – particolarmente vulnerabile – che comprende i bambini dalla scuola dell’infanzia agli adolescenti e mostrando le relazioni tra livello di istruzione e disuguaglianza sociale.
Da decenni si assiste all’aumentare della frammentazione all’interno delle nostre comunità e a una costante crescita della disuguaglianza, fenomeno complesso che ha molte dimensioni e che segna in modo profondo la vita dei singoli e della società. Ma la pandemia ha ulteriormente accentuato questo preoccupante dato.
Attraverso questo lavoro emerge come la disuguaglianza sia una ferita per la persona, ma anche per la comunità, in termini di sviluppo e in termini di prospettiva per il futuro, e conferma perciò quanto sia un tema cruciale che chiama a una riflessione comune il mondo economico, le istituzioni e le organizzazioni non profit.
Il Rapporto mostra una fortissima persistenza dei risultati: c’è una fetta di popolazione giovanile che non riesce a riscattarsi e, dunque, è fortemente a rischio. Sono i figli di coloro che hanno un basso titolo di studio, una professione modesta, che vivono in contesti svantaggiati… La disuguaglianza si propaga tanto da arrivare a parlare di “svantaggi corrosivi”, ovvero disuguaglianze che determinano altri e nuovi svantaggi.
Su di loro la politica, anche le scelte del Comune di Milano devono fare un investimento particolarmente mirato. Bisogna capire quali siano le chiavi di accesso che possono creare opportunità per questi ragazzi.
Da parte mia, sono convinta che sia necessario intervenire il più presto possibile per provare a modificare le traiettorie di sviluppo, prima che involvano, e che si debba provare a fare interventi di cui valutare gli esiti con rigore. Non necessariamente investire più risorse significa avere interventi più efficaci.
Credo che sia fuori discussione la centralità dei percorsi educativi, in particolare per la fascia 0-6 anni che compete alle politiche messe in atto dal Comune di Milano. Come intervenire affinché la scuola non sia in salita? Cosa fare affinché i destini non siano segnati? Certo non promuovendo una “scuola del merito” che esclude e lascia indietro chi non ce la fa… Piuttosto offrendo attraverso percorsi educativi pubblici quelle opportunità che la famiglia non riesce ad offrire: centri estivi, case vacanze, pre- e postscuola, viaggi studio all’estero, educativa di strada… sono tutti investimenti che il Comune di Milano fa con risorse proprie e senza alcun sostegno da parte del Governo, affinché la scuola possa essere luogo di crescita culturale e sociale per i suoi giovani cittadini.
Leggi il Rapporto Disuguaglianze 2023