Grande partecipazione al convegno che ho organizzato per celebrare il doppio anniversario del 150° dell’accorpamento del Comune dei Corpi santi (1873) e il 100° dell’aggregazione a Milano (1923) dei Comuni di Crescenzago, Gorla-Precotto, Greco, Lambrate, Vigentino, Chiaravalle, Niguarda, Affori, Musocco, Trenno, Baggio. Al convegno erano presenti delegazioni di alcune realtà preesistenti al 1923, quali la Croce Verde Sempione, attività pubblica di assistenza con propria sede nell’allora Comune di Musocco, nata come “Società Volontaria Pubblica Assistenza Croce Verde”, e la Banda d’Affori, nata nel 1853 come Corpo Bandistico “Società Filarmonica”: realtà che appartengono al passato ma vive ancor oggi, a testimonianza di una eredità che parte da lontano e che testimonia ancor oggi i propri valori.
Dopo l’evento tenutosi in Aula Consiliare lo scorso 14 dicembre 2022 alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, che ha ufficialmente avviato un anno di incontri e iniziative dal titolo “Dai borghi alla città, dalla città ai quartieri”, abbiamo voluto dare uno sguardo al passato, con un taglio storico e al tempo stesso offrire uno strumento di interpretazione del presente, per capire la direzione di Milano come città policentrica di borghi e quartieri.

WALTER CHERUBINI di Consulta Periferie Milano
ha messo a fuoco come i vecchi comuni corrispondano oggi ai quartieri periferici, nuovi quartieri, parchi e aree agricole, che costituiscono ben l’80% della città, equivalente a 850.000 residenti.
Alcuni di questi quartieri rivendicano tutt’oggi orgogliosamente la loro autenticità, anche grazie al legame con realtà sociali “centenarie”: quali il Corpo musicale “Gaetano Donizetti”-Banda d’Affori (1853), il Corpo musicale Crescenzago (1894), la Croce Verde Musocco/Sempione (1909), la croce Verde Baggio (1911). Altre cosiddette “periferie urbane”, invece, mancano di identità e soprattutto lamentano un’organizzazione amministrativa adeguata.
Se il regio decreto del 1923 prevedeva che «le amministrazioni dei cessati undici Comuni suddetti sono conseguentemente assunte dal Comune di Milano», tuttavia non è mai stato attuato un vero e proprio decentramento amministrativo e non è mai stata realizzata una vera città policentrica, sottolineando che invece la necessità di un’attivazione di un’organizzazione amministrativa adeguata, nella consapevolezza che «l’aumento del potere in periferia non fa diminuire quello del centro: il potere non è una grandezza conservativa […], bensì generativa».
ROCCO RONZA di Urban Genoma
ha tracciato la geostoria dell’aggregazione dei Comuni milanesi dal 1755 al 2023, individuando re anelli concentrici con tre tipi di identità storica:
– la vecchia città murata: la cinta dei bastioni (corrispondente all’attuale Area C);
– i “Corpi Santi” (viali delle regioni) annessi nel 1873;
– la fascia fino ai confini esterni: 13 comuni annessi tra il 1918 e il 1923.
La grande aggregazione del 1923 riguarda, dunque, 11 comuni limitrofi e porta la città ai confini attuali. Questo processo è simile a ciò che avviene in altre città italiane ed europee ed è anticipato da una prima annessione temporanea di 34 comuni esterni e poi dalla semplificazione di questi in 13 comuni maggiori.
Il punto di partenza di tale processo fu la riforma teresiana del 1755, quando vennero eretti a comuni molti insediamenti rurali intorno alla città (altri minori sono inclusi come frazioni di comuni vicini, ad esempio Quarto Oggiaro, Cimiano).
Nel 1782, la fascia appena fuori dai Bastioni, prima dipendente da Milano, viene trasformata in un unico comune circolare sotto il nome di Corpi Santi.
Nel 1808 il governo napoleonico aggrega a Milano i Corpi Santi e 34 comuni (ancora in gran parte agricoli) nel raggio di quattro miglia dai Bastioni: per un breve periodo, Milano ha confini molto simili a quelli attuali. Ma nel 1816, con il rientro degli austriaci, si torna ai confini del 1872.
Tra il 1840 e il 1842, il governo austriaco inizia ad aggregare i comuni più piccoli a quelli più popolosi (quali Lorenteggio e Bicocca).
Tra il 1868 e il 1870, il governo unitario prosegue sulla strada delle fusioni tra i comuni esterni. Intanto, nel 1873 Milano ingloba il comune dei Corpi Santi e nel 1904 annette una gran parte di Greco. Nel 1918, viene assorbito Turro, mentre Gorla e Precotto vengono fusi insieme nel 1920.
Dopo l’aggregazione del 1923, seguono piccoli ritocchi a sud-est (Linate, Poasco) e sud-ovest (Rocchetto delle Rane, Lorenteggio).
La storia delle aggregazioni dei comuni milanesi contribuisce a spiegare l’alto numero di nuclei insediativi (“borghi”) dotati di una forte identità storica: riscoprire la storia significa rimettere in gioco risorse identitarie e comunitarie utilizzabili su scale e per finalità diverse.
GIORGIO BACCHIEGA del Centro Studi Periferie-CPM
è partito da una cartografia delle risorse periferiche e ha dato una lettura dei contenuti socio-culturali proposti dai 163 toponimi milanesi, illustrando la ricca e densa mappatura di associazioni culturali, cori, teatri, biblioteche, società sportive, associazioni di volontariato sociale, giornali di zona, associazioni commercianti, comitati di quartiere, cascine agricole che rendono vivi e vivaci i quartieri periferici.
La mappatura è uno strumento utile e preciso per svariati motivi:
– accessibilità: può aiutare i residenti locali a scoprire le opportunità presenti in città;
– storia e cultura locale: può contribuire alla preservazione delle espressioni culturali della città;
– pianificazione urbana: può guidare le decisioni sullo sviluppo della città, fornendo informazioni sulla distribuzione delle risorse;
– immagine della città e turismo culturale: può fornire a visitatori e interessati informazioni sule attività e gli eventi culturali.