Una delle cose belle dell’esperienza amministrativa è il contatto con la gente, la possibilità di girare la città e di conoscere chi la abita, la vive e talvolta la anima fino a donarle la sua stessa anima. Mi è successo questo quando ho conosciuto Bianca Orsini, donna dalle mille risorse, capacità e sensibilità, che si è spenta consumandosi col suo impegno e lasciando un grande vuoto, ma anche una grande responsabilità a chi l’ha conosciuta e ha collaborato con lei.
Nel confronto sempre franco e proficuo, ho avuto immancabilmente l’impressione che lei non si limitasse a segnalare un problema, a denunciare una mancanza, a interpellarmi per un ritardo, ma riusciva già ad abbozzare una soluzione, ad anticipare una proposta, a mettersi personalmente in pista per realizzarla.
Il suo “grido” di denuncia, di richiesta, di aiuto era sempre anche uno starci in prima persona in quella situazione, un farsi carico mettendosi in gioco senza se e senza ma, di giorno come di notte, con tanta forza e convinzione da attrarre nel suo impegno tutti coloro che le stavano accanto, da Piero ai figli, dalle amiche di una vita fino alla fondazione di un “Giardino delle idee”, perché così riusciva a vedere in ogni situazione problematica la possibilità di sbocciare, fiorire e produrre buoni frutti.
Nella vita e nell’operato di Bianca, ho riscontrato – come diceva il cardinale Martini – «il primitivo significato latino del termine “intercedere”, che è “camminare nel mezzo”, pronto ad aiutare ciascuna delle due parti o ad interporsi in favore di una di loro».
Quante volte mi ha contattata per “intercedere” a nome di qualcun altro, in vece di qualcun’altra, prestando la sua voce determinata, le sue energie inesauribili, la sua forza battagliera per portare avanti istanze non sue, ma di uomini e donne soli, famiglie in difficoltà, giovani alla ricerca di un percorso di integrazione… Il suo stare dalla parte degli ultimi non con pietà, ma cercando di produrre energia positiva e cercando soluzioni concrete mi ha sempre colpita.
Uno dei momenti più cari che conservo nel cuore è stato il riconoscimento del “Panettone d’Oro” alla sua associazione “Il Giardino delle idee”, la cui passione e impegno sul territorio del Municipio 2 ho potuto attestare personalmente, apprezzando il fatto che, pur a fronte di scarse risorse, Bianca è arrivata a farsi carico concretamente dei casi umani più disperati, sollecitando l’azione dei servizi sociali. Grazie a lei, ho toccato con mano e conosciuto le vite di diverse famiglie, anche con minori, che hanno trovato risposta all’emergenza abitativa, sostegno nella ricerca di un lavoro e avvio all’inserimento sociale, sempre in sinergia con le Istituzioni in cui Bianca ha sempre creduto, anche quando non siamo riusciti a risponderle in modo adeguato e a combinare progetti capaci di rovesciare tutte le situazioni che ci segnalava…
Con la preghiera di intercessione di cui siamo capaci, noi affidiamo a Dio colei che per tutta la vita ha saputo instancabilmente intercedere per altri.
Bianca, tu che hai saputo stare alla presenza delle istituzioni in nome di chi non aveva voce per farlo, ricevi oggi e per l’eternità da Dio il premio dei giusti e la pace eterna. E continua a intercedere per noi, cioè a camminare in mezzo a noi, additandoci sempre la via di ciò che è buono giusto e vero.
