Segnatevi la data del 14 dicembre 1923, il giorno in cui nell’attuale Aula del Consiglio comunale di Palazzo Marino venne firmato il decreto di annessione al Comune di Milano di undici borghi, fino a quel momento indipendenti dal punto di vista amministrativo: Affori, Baggio, Chiaravalle Milanese, Crescenzago, Gorla-Precotto, Greco Milanese, Lambrate, Musocco, Niguarda, Trenno, Vigentino.
Nella stessa Aula, dove alla presenza dell’allora sindaco di Milano Luigi Mangiagalli, l’Assemblea approvò la delibera di aggregazione dei piccoli Comuni a Milano, ha avuto luogo alla presenza dell’attuale sindaco Giuseppe Sala l’evento che ha ufficialmente avviato un anno di incontri e iniziative dal titolo “Dai borghi alla città, dalla città ai quartieri”, per celebrare il centenario dell’aggregazione di questi antichi e insieme dei 150 anni dall’inclusione dei Corpi santi, ovvero il comune che si trovava attorno alla città, appena oltre le Mura spagnole.
Abbiamo davanti a noi un anno intero per riflettere su quello che la Città è stata ieri, è oggi e sarà domani: come è nata Milano, come è cresciuta ed è diventata quella che è oggi, con i suoi grandi quartieri, le sue diverse anime a comporre un’unica forte identità. Ma anche per pensare al suo futuro di città policentrica, frutto di questo peculiare sviluppo urbanistico.
Sarà una bella occasione per riflettere sulla città come “urbes”, ovvero nella sua dimensione urbanistica ed estensione territoriale, coi suoi servizi e infrastrutture, coi confini che si allargano fino ad assorbire i territori vicini (estendendo anche una riflessione all’attuale Città metropolitana), ma anche sulla città come “civitas”, ovvero con uno sguardo privilegiato alla popolazione, ai legami fondamentali che la tengono insieme, a ciò che permette di costruire una comunità, di riconoscere diritti e prerogative di chi la abita, di lavorare per il benessere, la concordia, la pace.
Un approfondimento a cura di Antonio Barbalinardo sul sito www.ilmirino