Il 6 dicembre Sguardi di Cura e Aifec hanno realizzato un webinar congiunto su “Il contributo degli infermieri di famiglia e di comunità nel nuovo assetto territoriale”.
Ad introdurre i lavori Anna Castaldo e Liliana Consolo, con oltre 70 partecipanti interessati alla tematica e relatori esperti che hanno proposto una serie di riflessioni anche alla luce delle recenti normative che prevedono un rilancio della assistenza territoriale attraverso nuovi servizi e il contributo dell’IFeC.
I contributi dei relatori sono stati davvero illuminanti.
Il sindaco di Monza Paolo Pilotto ha sottolineato il ruolo del sindaco e dei comuni e l’importanza di una reale integrazione socio sanitaria per la gestione della salute dei propri cittadini.
Ginetto Menarello, presidente dell’Associazione Infermieri di Famiglia e comunità – AIFeC – ha sollecitato la necessità di un cambio di paradigma che da una logica del servizio passi ad una logica di servizio, da una sanità reattiva e paternalistica a un sistema di salute proattivo, innovativo, che risponda e prevenga i problemi di salute – reali o potenziali – dei cittadini. Un infermiere di comunità (IFeC) che stia davvero nella comunità.
Alessandro Attanasio, coordinatore AIFEC Lombardia, dopo una rapida premessa normativa, esprime il disegno delle case di comunità come un luogo di incontro della comunità in cui sia presente un network dei professionisti sociali e sanitari. Inoltre sottolinea che l’IFeC è attivo sul territorio, a prescindere dalle case della comunità.
Silvio Alborghetti ha descritto il ruolo degli IFeC nella Centrale Operativa Territoriale (COT), attivata nel territorio di Monza e Brianza. Tra le principali funzioni quella di garantire la continuità assistenziale, l’accessibilità e l’integrazione dei servizi socio-sanitari.
Valentina Cacciapuoti ha illustrato l’implementazione del servizio degli IFEC nell’ASST di Valle Olona, in cui è dirigente. Il primo passo è stato quello di attivare lo sviluppo di competenze specialistiche e la costruzione di percorsi e condizioni organizzative che permettessero agli IfeC di agire il proprio contributo. La progettazione delle CdC è stata curata da un gruppo multidisciplinare che ha definito anche una serie di indicatori di processo e di esito.
Claudio Consonni, componente Comitato monzese sull’istruzione, richiama il coinvolgimento dei cittadini da parte dei professionisti della salute per garantire servizi territoriali.
In conclusione, i messaggi chiave sono stati: ruolo dei comuni per la salute dei cittadini, cambio di paradigma che vada da una logica del servizio a una “logica di servizio”. Un welfare generativo di comunità, proattivo che veda gli IFeC nei luoghi di vita!
Il nuovo assetto territoriale ha dunque dei limiti che vanno superati: non bastano i contenitori, occorre riempire di contenuto, competenze, modelli organizzativi che siano davvero innovativi.
Link al webinar: https://www.youtube.com/watch?v=R8i34j5OONc&t=911s