ORDINE DEL GIORNO
Condannare la violenza contro le manifestanti e i manifestanti in Iran.
Premesso che
Il 16 settembre 2022, Mahsa Amini, 22 anni, è morta dopo essere stata arrestata a Teheran dalla polizia morale perché non indossava correttamente Hijab, secondo le norme della Commissione per la Promozione della Virtù e la repressione del Vizio.
Anche Hadith Najafi è stata uccisa con 6 colpi di pistola al viso, al collo e al petto, nel corso di una manifestazione a Karaj, vicino a Teheran.
Il conto della feroce repressione continua a salire: oltre 50 persone uccise, centinaia di arresti e di feriti. Come dichiarato dal capo della polizia della provincia di Gilan, solo in quella provincia sono stati arrestati 739 manifestanti, comprese 60 donne e moltissimi feriti.
Non si placano i disordini nel Paese, secondo le organizzazioni umanitarie, le vittime della repressione governativa sarebbero arrivate a 76. Almeno 1.200 arresti, tra cui la figlia dell’ex presidente Rafsanjani.
Considerato che
Non è la prima volta che le donne si oppongono al regime repressivo e che pagano per questo un caro prezzo;
Nasrin Sotoudeh, la nota avvocata iraniana per i diritti umani è stata condannata a un totale di 38 anni di carcere e a 148 frustate per aver difeso una donna arrestata per aver manifestato contro l’obbligo per le donne iraniane di indossare il velo;
La giornalista e scrittrice Masih Alinejad, punto di riferimento delle donne iraniane nella battaglia contro l’obbligo del velo, fu arrestata nel 1994 e ha lanciato poi nel 2014 #MyStealthyFreedom (Libertà clandestina);
Le giovani e i giovani iraniani, nati sotto un regime teocratico, lottano contro un governo, che in nome della religione e dell’islam, si oppone alle libertà politiche, sociali ed individuali, e che vedono le donne e la loro libertà come un pericolo per il potere patriarcale e teocratico.
Rilevato che
La repressione violenta della polizia non ferma la protesta delle donne iraniane che si sta trasformando in una sfida sempre più radicale al regime degli ayatollah e innalza il livello di tensione tra Teheran e molti Paesi occidentali.
Fermati anche 18 giornalisti, ha denunciato l’organizzazione americana indipendente Committee to Protect Journalists (Cpj) e Reporter senza Frontiere. Tra gli arrestati, Nilufar Hamedi, che ha visitato l’ospedale dove Mahsa Amini era in coma e ha contribuito ad allertare l’opinione pubblica mondiale sulla sua sorte, e la fotoreporter Yalda Moaiery, resa famosa da una foto iconica delle proteste del novembre 2019.
Le autorità iraniane non allentano la morsa della repressione e moltiplicano gli attacchi contro i Paesi occidentali accusati di fomentare la rivolta;
Soltanto Hossein Nouri Hamedani, uno dei massimi sostenitori della Guida suprema Ai Khamene, ha invitato ad “ascoltare le richieste del popolo” e “mostrare sensibilità nei confronti dei loro diritti”
Per tutto ciò considerato:
SI INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE
Ad esprimere la vicinanza alle vittime della brutale repressione da parte della polizia iraniana che da più di 10 giorni sta imperversando nelle città dell’Iran;
a sollecitare il governo italiano uscente ed il nuovo governo, ad esprimere una forte condanna di questi terribili fatti a danno di giovani donne inermi; a prendere una netta posizione di condanna degli assassini politici compiuti oggi e nel passato dal regime iraniano;
a chiedere al nostro governo, che solleciti la comunità internazionale riunita a New York per l’Assemblea Generale ONU, a adottare provvedimenti urgenti per fermare l’uccisione di massa di giovani iraniane ed iraniani; solo nel 2022, sono state effettuate 414 esecuzioni capitali di cui 12 nei confronti donne e 2 di minori;
a dare sostegno alle donne di religione musulmana che si trovano nella ocndizione di non poter scegliere liberamente nella nostra città se portare o meno il velo.