L’emergenza idrica sta diventando sempre più seria, anche nella nostra ricca Regione. Se ne accorgono in particolare agricoltori e coltivatori che vivono del lavoro della terra che sta soffrendo in questa stagione. Accogliendo questa preoccupazione, l’arcivescovo di Milano mons. Mario Delpini si è recato in tre chiese del territorio agricolo della Diocesi a pregare per il dono dell’acqua. Pare un po’ curiosa questa preghiera per la pioggia, ma l’invocazione non è mai un “demandare” a Dio, bensì innanzitutto un assumersi la responsabilità di quanto si domanda, un presentare al Signore la nostra preoccupazione: «Dinnanzi alle difficoltà, memori dell’esempio di Cristo, non ci rivolgiamo al Signore perché vogliamo una vita più facile, ma per continuare ad aver fede in Lui anche nei momenti più difficili», ha detto l’Arcivescovo ai fedeli convenuti. La preghiera, dunque, innanzitutto come disposizione alla solidarietà con chi ha un problema e come chiamata alla conversione per risvegliare un atteggiamento di responsabilità, capace di suscitare un impegno e una volontà personale che possano contribuire con intelligenza ad attenuare il problema.
Una risposta che mette in discussione i nostri stili di vita, viene per esempio dall’ordinanza per il risparmio idrico e per porre limitazioni all’utilizzo dell’acqua in questo periodo di siccità.
Il provvedimento prevede alcune limitazioni su tutto il territorio comunale, quali:
– il divieto di prelievo per l’annaffiatura di giardini e prati, con l’esclusione dell’irrigazione destinata a nuovi impianti di alberi, arbusti e opere pubbliche;
– il divieto di utilizzare acqua per il lavaggio di veicoli privati, ad esclusione di quello svolto dagli impianti di autolavaggio;
– il divieto di riempire fontane ornamentali, vasche da giardino e piscine su aree private, con l’avvertenza che può essere conservata l’acqua presente nell’invaso opportunamente trattata, fatta eccezione per fontane naturalistiche e specchi d’acqua con la presenza di fauna e flora ittica.
Inoltre, ai gestori del servizio idrico è stato indicato di attivare tutti i pozzi che prevedono un prelievo di falda e scarico in un corpo idrico ricettore appartenente al Reticolo Idrico minore, consortile o privato.
Esclusi dalla sospensione di erogazione i 580 “Dragi Verdi”, le fontanelle che consentano l’idratazione gratuita di cittadini, cittadine e tanti turisti presenti in città, oltre a contribuire al corretto funzionamento dell’impianto idrico evitando il formarsi di sacche d’aria nelle tubature e mal funzionamenti.
Per rendere più incisivi ed efficaci gli interventi previsti dall’ordinanza, anche un invito a tutta la cittadinanza ad attuare comportamenti volti a un uso razionale e corretto dell’acqua potabile.
L’acqua prelevata, distribuita e consumata dall’acquedotto milanese, non viene mai sprecata poiché interamente convogliata in due impianti di depurazione situati a Nosedo e San Rocco che, a seguito del trattamento depurativo, la restituiscono nel reticolo idrico minore per uso irriguo, rispettivamente tramite la Roggia Vettabbia e le Rogge Carlesca e Pizzabrasa; pertanto, tutta l’acqua dell’acquedotto consente di irrigare un vasto comprensorio che si estende nel sud milanese.