In questi giorni Cascina Cuccagna compie i suoi primi 10 anni di vita: si tratta di un’antica struttura agricola del 1695, vicino a Corso Lodi, ceduta con uno dei primi bandi di assegnazione del Demanio con lo scopo di avviare una ristrutturazione conservativa e progetti di rigenerazione urbana.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti e dimostra la capacità di prendersi cura di un bene storico tutelato e insieme di restituirlo alla città con attività e relazioni di qualità, garantendo equilibrio tra sostenibilità economica e valoriale del progetto, attività sociali, culturali, aggregative e di integrazione, con l’agricoltura biologica e il mercato a filiera corta, gli sportelli di orientamento e i laboratori, la cucina e la foresteria, ora anche un nuovo vivaio e una libreria.
Oggi Cascina Cuccagna si regala e ci regala, in collaborazione col Terzo Settore, anche una nuova postazione di WeMi per migliorare l’accesso di tutti ai servizi, alle risorse e al welfare cittadino: accedere e partecipare alla creazione di un maggior benessere sulla città è l’obbiettivo che il Comune si prefigge con i suoi 20 spazi WeMi in città, presidi sociali sempre più su strada che garantiscono accessibilità a tutti nel tempo.
Cascina Cuccagna, o la “Preganella” quando nel XVIII secolo era l’orto officinale dei Padri Fatebenefratelli, ha fatto da apripista al progetto con cui l’Amministrazione comunale sta recuperando le cascine abbandonate di Milano. Divenuta di proprietà del Demanio comunale nel 1984, dichiarata inagibile e sgomberata da abitanti e attività, su input di abitanti e associazioni del quartiere, la cascina fra Porta Romana e Calvairate è stata oggetto nel 2005 di un bando di concessione e assegnata all’Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna, che l’ha riaperta nel 2012 dopo sette anni di restauri, finanziati tramite raccolta fondi. Dopo questo primo esempio di rigenerazione e restituzione urbana partecipata di un bene pubblico, l’Amministrazione ha proseguito con altri bandi pubblici rivolti a imprese, terzo settore e associazionismo e con una stretta collaborazione fra pubblico e privato: dal 2016 ad oggi è stata riattivata una dozzina di cascine con attività agricole, servizi pubblici e di prossimità, altre dieci strutture sono in attesa di un nuovo futuro.