Dopo settimane di commissioni e sei sedute di Consiglio, è stato approvato il Bilancio di previsione 2022-2024, con pareggio finanziario ed equilibri di bilancio rispettati, grazie all’utilizzo in deroga dei fondi accantonati (150milioni di euro). Il budget di spesa corrente è di 3,572 miliardi per il 2022, in linea con quello degli scorsi anni. Le principali voci di uscita si confermano per il trasporto pubblico (843 milioni), per il personale (666 milioni), per la pulizia della città (294 milioni) e per il servizio del debito (304 milioni), ovvero il rimborso annuale dei mutui contratti dalla città per i progetti a lungo termine.
L’equilibrio dei conti di parte corrente è sostenuto da entrate tributarie ed extratributarie per 2,618 miliardi, previste in prudenziale crescita rispetto agli anni della pandemia ma senza raggiungere i livelli del 2019. Parallelamente si approva un programma di efficienze e monitoraggio della spesa corrente, anche per far fronte al forte calo dei trasferimenti statali per il Covid-19. Non è previsto alcun aumento di tasse e tariffe.
Per quanto riguarda gli investimenti, con l’accesso al PNRR si prevede un’importante iniezione di risorse per le opere pubbliche, mentre si riduce il ricorso a nuovi mutui a finanziamento delle opere, dai 202 milioni del 2021 ai 50 di quest’anno.
Con la discussione e gli emendamenti proposti in Consiglio comunale, abbiamo indirizzato alcune priorità specifiche a sostegno della ripresa per tutti i milanesi e dei bisogni emergenti, in particolare su temi quali emergenza abitativa, giovani, scuola e disabilità, sostegno alla cultura e sicurezza.
In Particolare, sul fronte del sociale il PD propone all’Amministrazione di rinforzare i servizi diurni rivolti ai minori segnalati ai servizi sociali dal Tribunale e che versano in condizioni di particolare fragilità. Richiesta poi l’attivazione di progetti educativi di prossimità incentrati sullo sport e la cultura e di progetti sperimentali sui patti di collaborazione nella gestione dei conflitti.
Per l’educazione, il PD propone di finanziare i servizi per il sostegno ai minori disabili nelle scuole cittadine, a partire da quelle dell’infanzia, e di implementare le spese destinate alla piccola manutenzione scolastica gestita direttamente dai dirigenti degli istituti.
Sulla cultura il Partito Democratico intende potenziare le risorse a sostegno delle associazioni e delle realtà che contribuiscono alle politiche culturali della città con iniziative, progetti e attività nei quartieri.
Previsti poi due interventi sulla casa mirati a potenziare del 20% la quota riservata agli indigenti per l’accesso all’edilizia popolari e ad attivare un fondo specifico per sostenere le spese di arredamento (compresi gli elettrodomestici), dando priorità alle famiglie in fascia di protezione in regola con i canoni di affitto.
Infine, le azioni per una città fruibile da tutti la sera con il rifinanziamento del bando Movida Sicura, che prevede tra le altre cose l’assunzione di personale addetto alla security.
«Ancora una volta Milano dimostra la sua grande serietà nella gestione degli equilibri di Bilancio, nel tenere i conti in ordine, che negli ultimi anni ci ha consentito di ridurre per quasi un miliardo di euro il nostro debito. Vanno però affrontati subito alcuni nodi strutturali ancora irrisolti – avverte il nostro capogruppo Pd, Filippo Barberis -: un Comune in salute come Milano non ha senso che sia costretto a ridurre troppo rapidamente il debito. Vogliamo ottenere un allungamento del debito da parte del Governo, perché il percorso virtuoso avviato e che vogliamo proseguire non abbia impatti negativi sui servizi legati alla spesa corrente; sarà poi necessario affrontare il tema della spesa sui trasporti: il calo degli utenti portato dalla pandemia e che perdura in modo sensibile, unito all’aumento dei costi per l’ampliamento della rete – si pensi alla sola attivazione della M4 – rendono la spesa per il Tpl un’urgenza da affrontare insieme allo Stato e Regione. Milano non può permettersi arretramenti sulla qualità del trasporto e serve che a nuovi investimenti corrispondano nuove risorse correnti».