I fatti inaccettabili raccontati dalla cronaca all’indomani dell’ultimo weekend a Peschiera del Garda e poi sul treno di ritorno a Milano, mettono al centro prepotentemente il disagio giovanile, il tema dell’integrazione e l’urgenza di lavorare su reti educative capaci di intercettare il problema e costruire relazioni.
Anche a Milano il tema è emerso più volte, soprattutto legato al vissuto di quartieri periferici. Certo i vandalismi e le molestie vanno duramente perseguiti. Ma l’obiettivo, anche quando arriva alle misure cautelari, deve sempre essere la prospettiva di un recupero definitivo. Per questo servono istituzioni forti, non perché capaci di usare la forza, ma perché abbiamo la fantasia e i mezzi necessari per poter mettere in campo percorsi di crescita e di sviluppo personale. E ciò non è facile in un periodo in cui diminuiscono i trasferimenti statali…
Perciò, per lavorare in questa direzione, il PD ha presentato due significativi emendamenti in fase di discussione del Bilancio del Comune di Milano:
– uno che indirizza 150.000 euro ai centri diurni per i minori, luoghi educativi che accolgono i minori segnalati dal Tribunale che possono ancora essere sottratti alla micro-criminalità o al disagio grave;
– l’altro che punta a progetti innovativi di educativa di strada e di prossimità, per intercettare adolescenti e giovani laddove si incontrano quotidianamente con proposte sportive, arti performative, laboratori espressivi, campaigning e altre iniziative che abbiano un’alta intensità educativa, non solo “per” i ragazzi, ma “con” i ragazzi stessi.
C’è ancora molto da fare e sarà importante non perdere di vista questi obiettivi. Per questo stiamo anche lavorando su una diversa collaborazione con gli oratori e i centri di aggregazione giovanile, che hanno spazi oggi spesso vuoti, tuttavia diffusi capillarmente sul territorio cittadino e “buoni” ad accogliere proposte innovative. Servono infatti luoghi di incontro fra generazioni, ma anche alleanze virtuose con istituzioni e associazioni.