Scoperta al Parco Ravizza di Milano la targa in ricordo del giovane ambasciatore italiano Luca Attanasio, ucciso poco più di un anno fa in Congo: un diplomatico profondamente stimato, un uomo di grande umanità, un esempio che è doveroso ricordare, una morte che reclama verità e giustizia e sulla quale dobbiamo tenere alta l’attenzione e l’impegno delle Istituzioni.
Luca si era laureato con lode all’Università Bocconi di Milano nel 2001 e proprio qui, nel suo quartiere di vita e di studio, davanti all’ingresso dell’Università, il Comune ha deciso di porre la targa.
Mi piace ricordare come Attanasio viveva il suo servizio e il suo lavoro, quando di se stesso diceva: «Essere ambasciatore è una missione e significa non lasciare indietro nessuno. In qualsiasi parte del mondo».
Oggi la sua missione è continuata dalla moglie Zakia Seddiki, presente alla cerimonia con le tre figlie e altri familiari. Insieme, avevano fondato la Fondazione Mama Sofia per promuovere i valori della pace, della giustizia e della solidarietà tra i popoli, che il marito ha vissuto in prima persona.