Si è svolta a Roma la seconda edizione degli Stati generali della Natalità, un tema che dovrebbe unire tutto il Paese, dal momento che l’Italia è il paese con il tasso di figli per donna più basso in Europa.
L’analisi delle criticità e delle conseguenze dell’inverno demografico restituisce una grande tristezza: secondo i dati Istat nel 2050 il rapporto tra lavoratori e pensionati sarà 1:1 con la prospettiva di avere 5 milioni di italiani in meno.
La politica deve avere il coraggio di alzare lo sguardo e di pensare seriamente a garantire un futuro sostenibile e di sviluppo al Paese! Qualcosa si sta facendo, ma non basta e non è ancora sufficiente a innescare un cambio culturale rispetto alla priorità dei valori in gioco e dare sufficienti segnali di fiducia alle famiglie.
Quindi ben vengano gli Stati generali della natalità, a cui è pervenuto anche un messaggio papa Francesco e di Mattarella.
Il titolo dell’evento è molto chiaro: “Si può fare”. Il tema della casa per le giovani coppie, la stabilità di un lavoro, la fatica nella gestione dei figli… sono tutti temi in capo alla politica.
Da parte mia, ho intenzione di riprendere i temi elaborati con la commissione Politiche familiari e di darne centralità almeno all’interno dell’istituzione che rappresento, per dare almeno a livello locale un segnale di attenzione alla necessità di una inversione di prospettiva.