Approvata la delibera sulle Tariffe Tari 2022 e la delibera sul Bilancio consuntivo 2021.
Con il rendiconto di Bilancio il Comune di Milano registra sul 2021 un avanzo di amministrazione di 145 milioni di euro.
Con il provvedimento sulla Tari, la tassa che finanzia la raccolta e lo smaltimento rifiuti, si definisce il costo del servizio per il 2022 in 296 milioni e 402mila euro, in calo rispetto agli anni precedenti. Dunque le tariffe quest’anno diminuiscono rispetto a quelle in vigore nel 2021: avranno un decremento medio di circa il 4% per le utenze domestiche e di circa il 3,5% per le utenze non domestiche.
Ma c’è di più. Il Consiglio Comunale è tenuto ad approvare ogni anno le tariffe Tari sulla base di una serie di criteri che discendono prevalentemente dal volume dei rifiuti prodotti. Per questo è importante ridurre i rifiuti, in primis lo scarto alimentare. Di conseguenza, grazie a una proposta del Pd, a prima firma del consigliere Valerio Pedroni e della consigliera Simonetta D’Amico, si è proposto di «avviare un percorso di analisi preliminare del graduale incremento della quota di riduzione sulla parte variabile della Tari».
Milano è la prima grande città italiana ad applicare una delle misure della Legge Gadda 166/2016 contro lo spreco alimentare, che riorganizza il quadro normativo di riferimento che regola le donazioni degli alimenti invenduti con misure di semplificazione, armonizzazione e incentivazione; ma soprattutto, stabilisce la priorità del recupero di cibo da donare alle persone più povere del nostro Paese.
A partire dal 2018 è prevista una riduzione fino al 20% della parte variabile della tariffa per i locali di attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che producono o distribuiscono beni alimentari e che, a titolo gratuito, cedono direttamente o indirettamente tali beni agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno. La riduzione si applica ai locali in cui si producono o distribuiscono i beni ed è calcolata in misura proporzionale alle quantità effettivamente cedute, rapportate alle quantità di rifiuti prodotti. Viene conteggiata in sede di conguaglio sull’annualità di riferimento oppure, in caso di incapienza del conguaglio, sull’annualità successiva. Questa agevolazione dà inoltre la possibilità alle imprese sociali di poter sviluppare un’economia proprio sul ritiro degli sprechi e sul trasporto presso i centri di distribuzione diretta o trasformazione degli alimenti alle fasce indigenti, dando così lavoro a persone in condizioni di vulnerabilità e producendo ulteriore valore sociale.
Dopo i passi avanti fatti negli ultimi anni in materia di Food Policy con i grandi traguardi raggiunti nella riduzione degli sprechi e nel sostegno a chi ne ha più bisogno, Milano deve puntare sempre più in alto all’interno del percorso virtuoso avviato. E per fare ciò deve valorizzare e incentivare l’impegno dei locali e degli esercizi commerciali milanesi in prima linea su questo tema così importante per tutte e tutti. Verrà dunque di avviato un percorso di analisi preliminare del graduale incremento della quota di riduzione sula parte variabile della TARI affinché nelle tariffe del 2023 possa essere valutata l’introduzione di premialità ulteriori ai soggetti coinvolti nella filiera sopra descritta e impegnati contro lo spreco alimentare, non escludendo di differenziarli in altre categorie, che possono incentivare ulteriormente la prassi della donazione.