Siamo tutti consapevoli che la scuola vive una stagione di grande fatica, per i ragazzi, per gli insegnanti, per gli educatori, per le famiglie… Ma proprio là dove si sperimenta la fatica, ci sono anche segni di rinascita.
Uno di questi per me è stata la chiamata a partecipare come membro della giuria del concorso nazionale “L’adozione fra i banchi di scuola”, promosso dall’associazione ItaliaAdozioni e giunto alla sua VII edizione.
Il concorso è entrato nelle aule di tutta Italia, nelle scuole di ogni ordine e grado, dall’infanzia alla primaria, dalle scuole medie alle superiori, dalle comunali alle statali o paritarie, e ha portato alunni dai 3 ai 19 anni a riflettere e a interrogarsi sulla realtà adottiva, superando stereotipi e pregiudizi.
Parlare di adozione per molte scuole è stata l’occasione per affrontare tematiche trasversali a tutte le discipline o per inserirla nel programma di Educazione alla cittadinanza, perché il tema dell’adozione fa riflettere sull’accoglienza, sull’inclusione, sull’integrazione, sulla solidarietà, sulla valorizzazione delle reciproche diversità.
Sono 9732 gli studenti di tutte le età che quest’anno hanno inviato i loro lavori, elaborati artistici, disegni, progetti o addirittura filmati interattivi e multimediali per raccontare con voci, musiche e colori cosa significa adottare, da punti di vista diversi: ora quello del figlio, ora quello del genitore, ora quello di tutta la famiglia oppure di un’intera classe che accoglie un bambino adottato.
C’è speranza per le giovani generazioni e per la scuola che le accompagna a realizzare cose tanto belle quanto profonde e intense!
