Come tutti i cambiamenti, anche quello che coinvolge la scuola media di via Vivaio fa paura. Come ogni cambiamento costringe a mettersi in discussione e a fare un passo in più nella direzione della crescita.
Questa occasione può essere data dal trasferimento della scuola media da via Vivaio a via D’Annunzio, nello stabile che l’Amministrazione sta sistemando per accogliere i giovani scolari fin dall’anno prossimo.
Capisco il dramma per l’incertezza che accompagna i genitori di quella quarantina di ragazzi con disabilità diverse che dovranno trasferirsi insieme ad altri 200 bambini. Ma in questo cambiamento ci sono anche delle potenzialità, che dobbiamo insieme mettere a fuoco come risorsa nuova. L’importante è non lasciare soli quei bambini, ma neppure strumentalizzarli.
Nella nuova sede, il progetto educativo della scuola può migliorare e crescere, anche come avevano chiesto i genitori stessi in una delle commissioni dedicate.
1. C’è la potenzialità di una collaborazione con l’Associazione genitori – un interlocutore istituzionale importante in questa vicenda -che, in apertura del Consiglio comunale dedicato al tema, hanno consegnato a ciascun consigliere una piantina, segno della cura per un progetto di crescita affidato anche alle nostre mani di amministratori.
2. C’è la potenzialità di lavorare sul tema della fragilità come percorso formativo e scommessa educativa da inscrivere nel progetto didattico complessivo della scuola, , individuando buone prassi, collaborando con docenti, famiglie e alunni per rassicurare, stabilendo le tappe concrete di un cammino evolutivo e di passaggio che, se conosciuto, fa meno paura.
3. C’è l’opportunità di collaborare coi genitori e le famiglie per fare innovazione didattica e organizzativa, progettare e attivare una didattica per le competenze, problem solving e team working, orientamento formativo, osservazione tra pari e compresenza didattica, valorizzare le differenze per una scuola inclusiva.
Abbiamo la disponibilità di figure competenti che amano la scuola e la vogliono far crescere insieme al Comune. Io, come membro della Commissione Educazione, sono disponibile a mettermi in gioco per ascoltare e supportare in qualsiasi modo, se possibile e necessario, perché c’è sempre da imparare, soprattutto dalle situazioni più difficili.
