L’ultimo libro di Silvio Mengotto, dal titolo “Pinocchio. Le potenzialità dei pezzi grezzi” (Tau Editrice) ci presenta il grande classico di Collodi come il libro per ragazzi che tutti conosciamo e che contiene in sé un forte valore pedagogico e educativo, che può aiutarci ad accompagnare l’avventura di diventare grandi, con tutte le incoerenze e le debolezze legate all’età, sbagliando e rialzandosi, arrivando infine a perdere la natura umana e a riconquistarla pienamente. Avventura, che molti ragazzi, oggi, fanno fatica ad affrontare.
Ma è anche un libro per adulti che aiuta a rientrare in se stessi per porsi le domande più profonde e capirsi meglio. Basta leggere le prime pagine per capire che «Pinocchio siamo noi: sono io, sei tu. […] Tutti noi siamo un po’ burattini desiderosi di diventare bambini di carne. Tutti noi siamo vittime del nostro egoismo e della nostra dabbenaggine, eppure siamo anche capaci di solidarietà, di abnegazione, di grandi slanci. Tutti noi siamo schiavi di noi stessi e incapaci di trovare da soli la felicità, eppure aprendoci agli altri possiamo davvero vivere in pienezza. Tutti noi siamo un po’ disillusi, ma allo stesso tempo capaci di grandi speranze e pronti a inseguire ciò che sembra impossibile, per poi scoprire che è reale».
Il nuovo libro di Silvio Mengotto è dunque un geniale parallelismo tra la fiaba di Collodi e l’esperienza della vita cristiana.
Ne ho parlato con l’autore in occasione di una presentazione online del libro:
Ad accrescere il pregio del testo, gli acquerelli realizzati dallo stesso autore, ora esposti presso la libreria San Paolo (via Pattari, a pochi passi dal Duomo) e messi in vendita per i cultori della materia. L’incasso sarà devoluto per l’emergenza umanitaria al popolo ucraino.