Anche nel mio liceo è arrivata l’immancabile settimana dominata da una “occupazione” talvolta fuori controllo. In questo contesto, ho avanzato una proposta costruttiva per dare un messaggio nuovo ai ragazzi che avevano deciso comunque di non aderire all’occupazione, proponendo loro un percorso di rielaborazione di valori e prospettive personali.
Così ho portato alcuni alunni della mia quinta al Giardino dei Giusti, al Monte Stella, per prendere parte alla celebrazione per i nuovi “Giusti tra le nazioni”, nomi forti per il ricordo passato e altrettanto per uno sguardo sul presente.
È stata un’occasione per riflettere sul passato, ma anche sul presente, perché l’adesione a una simile manifestazione chiama alla responsabilità morale e individuale di affermare la pace e la dignità umana, appello ancor più significativo in questi giorni di guerra.
Ho colto in questa opportunità la possibilità di offrire un momento formativo diverso da quelli che tradizionalmente passiamo tra i banchi e i libri di scuola, ma non meno importante a livello umano e non meno decisivo sul piano etico, dato che credo sia un’occasione unica avere l’opportunità di incontrare e dialogare di persona con chi ha cambiato il corso della Storia con le proprie scelte.
Avere davanti volti e nomi reali di persone che si sono opposte al Male e che hanno scelto la Vita e la difesa della dignità umana è stata un’occasione unica per i giovani per comprendere come sia possibile fare davvero certe scelte e stare dalla parte giusta della storia, anche se può essere scomodo e compromettente.
D’altra parte, la presenza alla celebrazione di tanti studenti e giovani che hanno voglia di conoscere, di sapere, di studiare e di fare memoria è un segno di speranza per il futuro: in loro – che non hanno paura a lottare per difendere l’ambiente, per una maggiore dignità del lavoro, per una scuola diversa – troviamo degli alleati per diffondere messaggi di bene e per porre un argine alle violenze della storia.
Come ha sottolineato il sindaco Sala nel suo messaggio introduttivo alle celebrazioni al Giardino dei Giusti:
«Di fronte al riemergere di un passato di dolore che ci illudevamo fosse scomparso per sempre, la risposta dell’Europa per la pace, a difesa di chi è aggredito, è stata compatta e inflessibile. Questo è un bel segnale che ci rende orgogliosi di ciò che abbiamo costruito in questi anni.
Ma anche ciascuno di noi nel suo piccolo può fare la sua parte.
Ciascuno di noi può studiare, può ricordare il passato, può fare proprio l’esempio di chi ha lottato per la dignità dell’uomo. Ciascuno di noi può contribuire a costruire una barriera capace di difenderci dal male che vediamo all’opera in Ucraina e in tanti altri paesi del Mondo, che meritano anch’essi la nostra solidarietà e il nostro aiuto.
La memoria è il vaccino contro l’epidemia di odio che vediamo diffondersi nel Mondo.
Fare memoria, studiare, imparare dall’esempio dei Giusti è la cura per crescere forti e liberi, come individui e come società.
I vostri volti, care ragazze e ragazzi, la vostra voglia di apprendere, di conoscere e di difendere ciò che di buono è stato costruito dalle generazioni precedenti, sono una garanzia per il domani di tutti noi.
Voi giovani state dimostrando di essere capaci di puntare più in alto, di avere il coraggio di prendere in mano il vostro futuro. Lo vediamo quando lottate per l’ambiente e manifestate per un mondo più pulito, in tutti i sensi. Lo vediamo quando vi impegnate per l’uguaglianza tra le persone e il diritto di ciascuno ad essere se stesso, senza pregiudizi e senza discriminazioni. Lo vediamo quando vi mobilitate e scendete in piazza per il diritto allo studio e a una scuola di qualità per tutti, che vi faccia crescere come cittadini consapevoli.
La cerimonia di oggi è anche quindi un momento di speranza e ottimismo.
Oggi celebriamo chi ha contribuito a costruire le fondamenta di un Mondo più giusto e umano con il proprio esempio e con il proprio sacrificio. E allo stesso tempo lanciamo un messaggio di fiducia nel futuro e lo affidiamo alle nuove generazioni: sono sicuro che lasciamo il nostro futuro in buone mani».
Ringrazio i miei studenti per aver scelto di fare insieme questo gesto e per aver voluto stare dalla parte dei Giusti.
