La riforma della sanità lombarda – firmata dal governatore della Lombardia Attilio Fontana e dalla vicepresidente del Consiglio regionale Letizia Moratti e votata a fine novembre dopo lunga ma inascoltata battaglia delle opposizioni – è stata bloccata dal Governo che ha chiesto a Regione Lombardia di apportare modifiche sostanziali affinché sia conforme alle linee guida del PNRR che la finanzierà.
Con questo impegno a tornare in Aula e a modificarne alcuni aspetti sostanziali, la Regione ha potuto evitare che la propria riforma venisse impugnata da parte del Consiglio dei Ministri. Altro che semplici segnalazioni o suggerimenti… Non è certo un bel biglietto da visita per una riforma che doveva correggere le storture di quella precedente!
Il Capogruppo PD in Regione Lombardia, Fabio Pizzul sottolinea che «il Consiglio regionale dovrà approvare entro fine marzo almeno 15 modifiche che il presidente Fontana ha dovuto concordare con il Governo. Le questioni più significative riguardano le case della comunità, la nomina dei dirigenti e l’accreditamento dei privati. Moratti può raccontarla come crede, ma le modifiche sono necessarie e la legge che dovrà essere applicata è ben diversa da quella che la stessa vicepresidente e la maggioranza regionale avevano presentato nello scorso mese di luglio. Non ritengo sia una buona legge, ma credo che da molti punti di vista sia una sconfessione, almeno parziale, del modello formigoniano. Ne riparleremo».
Qualche dettaglio in più nel video di Fabio Pizzul, capogruppo PD in Consiglio regionale e nel podcast del Gruppo regionale PD con le parole di Moratti e le posizioni PD