Il Comune di Milano ha partecipato al bando regionale per la “Manifestazione di interesse per la raccolta dei fabbisogni relativi al patrimonio di edilizia scolastica degli enti locali in Lombardia”, inserendo nove progetti per uno stanziamento complessivo di lavori stimato in oltre 76 milioni di euro, da finanziare con i fondi del PNRR. Si tratta di progetti che riguardano l’ambito scolastico, che quindi investono su educazione e formazione, ambiti fondamentali per far ripartire il Paese e per sostenere la crescita dei nostri giovani.
Cinque le linee di finanziamento per cui Milano ha proposto la candidatura.
Per quattro progetti sono già stati aperti i bandi del Miur: la riqualificazione architettonica e funzionale con messa in sicurezza e adeguamento antisismico e antincendio delle due palestre della scuola primaria di via Muzio 5 (Municipio 2, importo lavori stimato di 1.450.000 euro); la demolizione, bonifica e ricostruzione della scuola secondaria di primo grado di viale Sarca 24 (Municipio 9, importo lavori stimato di 12.460.000 euro); la riqualificazione e messa in sicurezza del refettorio e del centro cucina della scuola primaria di via Anselmo da Baggio (Municipio 7, importo lavori stimato di 1 milione di euro); la demolizione, bonifica e ricostruzione del polo dell’infanzia di via Reni 1 (Municipio 3, importo lavori stimato di 4.920.000 euro).
A questi se ne aggiungono altri cinque, per i quali si attende la pubblicazione dei bandi: il risanamento conservativo dell’edificio in viale delle Rimembranze di Lambrate da destinare a uso scolastico (Municipio 3, importo lavori stimato di 10.800.000 euro); il restauro conservativo e l’adeguamento normativo della scuola primaria Gianni Rodari di via Bottelli (Municipio 2, importo lavori stimato di 9.500.000 euro); la demolizione, bonifica e ricostruzione della scuola primaria di via Massaua (Municipio 7, importo lavori stimato di 9.440.000 euro); il restauro conservativo della scuola primaria Ciceri-Visconti di via Palermo (Municipio 1, importo lavori stimato di 13.500.000 euro); la demolizione, bonifica e ricostruzione della scuola secondaria di primo grado di via Pescarenico (Municipio 5, con utenza Municipi 5 e 6, importo lavori stimato di 13.200.000 euro).
Ai nove progetti presentati, si aggiungono altri interventi i cui dettagli saranno comunicati nelle prossime settimane: la demolizione, bonifica e ricostruzione delle due scuole dell’infanzia in via Rimini e via Sant’Abbondio con realizzazione di nuovi poli dell’infanzia (Municipio 5 e 6, importo complessivo stimato di 12.000.000 euro), la prosecuzione delle attività di progettazione della scuola secondaria di primo grado di via Pizzigoni (Municipio 8, importo stimato dei lavori 16 milioni di euro), esito di un concorso che confluirà negli interventi finanziati dal PNRR, e ulteriore candidatura al bando regionale “Spazio alla scuola” che mette a disposizione fondi per l’edilizia scolastica e al quale sarà candidato il progetto di demolizione e ricostruzione della scuola primaria di via Vallarsa (Municipio 5, con utenza da Municipi 4 e 5, valore stimato circa 10 milioni di euro). Per questo lavoro sarà avviato dall’Amministrazione un concorso di progettazione.
Nel frattempo, si scatena la polemica tra il sindaco Beppe Sala e la ministra per il Sud, Mara Carfagna. Io sono d’accordo col Sindaco che è disponibile a condividere il “sistema Milano” per il successo dell’intero Paese:
Cara Mara Carfagna, io la vedo così. E sarei felicissimo di discuterne con te.
1. Il PNNR, figlio del programma Next Generation EU, ha tra gli scopi fondamentali l’aiuto alle realtà territoriali più in difficoltà. E proprio per questo motivo l’Italia ha avuto proporzionalmente così tanti fondi (questo è un merito che andrebbe riconosciuto al Governo Conte). Per cui destinare al nostro Sud il 40% delle risorse italiane è una giusta, incontestabile decisione.
2. Quello che, invece, a mio avviso si può discutere è che sul restante 60% i bandi a volte funzionano con parametri che tendono ancora a favorire le aree più arretrate. Per cui è certo che alla fine al Sud andranno più del 40% delle risorse.
3. Ognuno la può pensare come vuole, ma il mio non è egoistico campanilismo. È ora di dire che il PNRR non sarà la soluzione di tutti i nostri mali, che più della metà di quelle risorse dovranno essere restituite, che la solidità dei progetti presentati è quindi fondamentale. E che la difesa delle ragioni del Nord non la si fa indossando felpe ma essendo bravi nel progettare e nel “fare cose”.
4. C’è un consolidato del Paese, che è un’attitudine alla spesa pubblica in una maniera che storicamente non ha favorito lo sviluppo di tutte le zone: esattamente questo è il rischio da evitare. Posso dire che la città che ho l’onore di governare mette da subito a disposizione di ogni realtà italiana le modalità con cui lavora allo sviluppo del suo sistema. Vogliamo ragionare di “south working”? Vogliamo pensare a come le qualità di Milano sui servizi pubblici (trasporto pubblico, pulizia, energia, etc…) possano supportare specifiche realtà territoriali? Noi ci siamo.
