Valore: VAlorizzare le LOgiche del REcupero, è il progetto selezionato con il bando “Foody zero sprechi” lanciato nel gennaio 2021 da Fondazione Cariplo in collaborazione con il Comune di Milano e Sogemi, nell’ambito delle azioni di attuazione della Food policy della città e avviato nel mese di settembre.
Il nuovo hub nel Municipio 4 si aggiunge a quelli già aperti nei quartieri Isola (Municipio 9), Lambrate (Municipio 3) e Gallaratese (Municipio 8) e rappresenta l’evoluzione dell’hub Ortofrutta, sviluppato durante il lockdown del 2020, grazie al quale erano state distribuite 138 tonnellate di prodotti freschi in otto settimane di attività.
Col nuovo hub, l’impegno del Comune per ridurre lo spreco alimentare prosegue e si consolida coinvolgendo in questa fase l’Università degli studi di Milano come capofila e tre soggetti del Terzo settore per la raccolta e redistribuzione delle eccedenze dal Mercato agroalimentare: Recup, Banco alimentare della Lombardia contribuendo a strutturarne e migliorarne l’attività in corso, attraverso la rete capillare di Croce rossa italiana – Comitato dell’Area sud milanese.
Si implementano così le azioni in città contro lo spreco alimentare, puntando al coinvolgimento crescente di soggetti diversi e già impegnati sul tema, per amplificare gli impatti positivi generati da una food policy sempre più sostenibile e inclusiva.
Obiettivo principale del progetto “Valore” è sviluppare un circolo virtuoso che prevenga la distruzione di prodotti che possano essere rimessi nel circolo dell’alimentazione umana attraverso la raccolta, la selezione e la ridistribuzione delle eccedenze provenienti dai commercianti, grossisti e produttori e di ridistribuirle a persone e famiglie in difficoltà grazie ad una fitta rete di organizzazioni del territorio.
«Questa attività di recupero delle eccedenze è stata messa a sistema, grazie al dialogo e alla collaborazione tra tanti attori, pubblici e privati – dice Claudia Sorlini, vicepresidente di Fondazione Cariplo –. Si tratta di un’azione virtuosa che consente di ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale conseguente, aiutando contemporaneamente chi ha bisogno e che merita di essere via via rafforzata con l’allargamento delle alleanze per poter raggiungere un maggior numero di beneficiari. In questa ottica Fondazione Cariplo, integra le azioni della food policy di Milano con altre iniziative, tra cui ad esempio “Programma QuBi la ricetta contro la povertà minorile” contribuendo anche a contrastare le disuguaglianze».
«Nel 2019 abbiamo raccolto circa 1.500 tonnellate di cibo fresco dal Mercato ortofrutticolo di Milano grazie all’impegno e alla collaborazione di produttori e grossisti e alla partecipazione dei soggetti del Terzo settore che effettuano la raccolta. Da sempre Sogemi è impegnata a promuovere iniziative e azioni di solidarietà alimentare ed è per noi di grande interesse e orgoglio continuare a collaborare con Food policy di Milano in un progetto così importante di sostenibilità e recupero alimentare», aggiunge Cesare Ferrero, presidente di Sogemi.
Il contributo previsto per la realizzazione delle attività sarà dedicato al rafforzamento gestionale e al capacity building degli enti coinvolti, all’allestimento di un check-point dedicato per il monitoraggio delle qualità e quantità di eccedenze recuperate, così come alla definizione di alcuni protocolli di azione e manuali di buone prassi.
Al centro dell’analisi verranno posti gli aspetti qualitativi e di sicurezza dei prodotti ortofrutticoli idonei a processi di ridistribuzione, i sistemi di packaging e la gestione della ridistribuzione per finalità sociali. L’impatto dell’azione sarà monitorato dall’Università statale di Milano che attraverso i numeri raccolti valuterà le potenzialità in essere per lo sviluppo del progetto.
«Il coinvolgimento dell’Università degli studi di Milano consentirà di sviluppare e adottare pratiche operative volte a garantire il controllo della qualità delle eccedenze alimentari ed una loro migliore gestione logistica, con l’obiettivo di raggiungere il più elevato numero di utenze ma soprattutto con migliori garanzie nutrizionali e con minori impatti ambientali ed economici», sottolinea Sara Limbo, ricercatrice del dipartimento DEFENS dell’Università statale di Milano.