Quando la cooperativa culturale In Dialogo ha presentato nei giorni scorsi il docufilm “L’onda lunga” nella prestigiosa Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano, non si capiva più se si parlava di una pandemia superata o se essa fosse nuovamente in ripresa. La rincorsa fra virus e vaccino ha fasi alterne, anche se il secondo pare avere ormai contenuto Covid-19. In questo contest il docu-film è di estrema attualità.
“L’onda lunga” parla infatti di pandemia ma non di sanità, di cui ogni giorno riceviamo il bollettino dei contagi. Parla dei suoi effetti “collaterali”, ma duraturi: aspetti piscologici, cambio di abitudini, timori del ceto medio, povertà che stringe chi era già in difficoltà… ma parla anche di chi non intende rassegnarsi e reagisce con la solidarietà e la carità, oltre “l’io” e si organizza in associazioni e comunità.
Nel docufilm il regista Simone Pizzi, presenta diverse storie di vita, esemplificative ma simboliche. Tzvetanka, badante che in tempi di pandemia si è dovuta confrontare con la paura del virus e la necessità di continuare nel suo lavoro. Maurizio, portiere di notte ritrovatosi senza lavoro, che incontrato l’aiuto diventa volontario in un Centro di Ascolto Caritas. Gnima, madre di tre figli in età scolastica, e Benedetta, studentessa universitaria, alle prese con difficoltà differenti ma tutte derivanti dalla DaD. Riccardo, in cassa integrazione, ha deciso di rendersi utile dando una mano presso l’Emporio della solidarietà, e Teofila, sollecitata dalla solitudine degli anziani, ha garantito presenza e vicinanza.
Il lavoro nasce dalla collaborazione fra Azione Cattolica ambrosiana, Caritas, Acli e Comunità di Sant’Egidio – con il contributo della Fondazione di Comunità di Milano e della FAAP – ma gli Enti promotori non hanno voluto parlare solo delle proprie esperienze e così “L’onda lunga” ha dato voce ad alcune significative realtà milanesi: l’associazione ‘Rob de Matt’ nel campo della ristorazione, il Gruppo l’Impronta onlus che collega l’ambito agricolo con un forno e un negozio di prossimità, la libreria-caffetteria AncoraStore luogo di cultura e di socializzazione. Realtà che non si sono arrese.
Il prodotto è finito ed è stato apprezzato: ora che farne? Il film diventa proponibile a livello locale come occasione di riflessione e dibattito (associazione, oratorio, parrocchia, centri culturali, biblioteca, sala comunale): 40 minuti di proiezione e 50 di dibattito, con la possibilità di avere in presenza il Regista o il Responsabile del Progetto (o un Collaboratore della realizzazione), oltre alla distribuzione della scheda e della brochure del documentario.
Strumenti elaborati in sintonia con l’AC ambrosiana, strumenti che attendono di essere valorizzati.
Per contatti scrivere a docufilm@coopindialogo.it
Con l’occasione si ricorda che possono essere rilanciati anche i due precedenti docu-film della Coop IN DIALOGO: ‘Figli di Abramo’ e ‘Come te stesso’, già disponibili su www.coopindialogo