Ho partecipato a due eventi significativi che hanno acceso un faro sulla condizione femminile: la staffetta Scarpette Rosse, organizzata dall’Associazione ViviLambrate contro la violenza sulle donne presso il Ponte Viola dell’Ortica, nell’ambito della Human Week, e un presidio di solidarietà per le donne afgane, organizzato in Piazza della Scala dalle Donne Democratiche Milano Metropolitana, leggendo testi scritti dalle stesse donne per chiedere diritto di parola in una società che lo nega.
Due momenti diversi, ma uguali nella rivendicazione di diritti inalienabili.
Spetta a noi, donne che credono nei diritti delle donne, batterci per dare voce ai diritti negati a bambine, ragazze e donne, su cui incombe un destino inaccettabile e anacronistico che vuole negare loro ogni riconoscimento, persino come esseri umani.
La violenza, fisica e psicologica, che si abbatte su molte donne per mano dei loro stessi compagni di vita ha preso nella nostra città il simbolo delle scarpe rosse, che simboleggiano il sangue versato da tantissime donne, ma allo stesso tempo sono il colore dell’amore e della passione che si trasforma in male.
Dobbiamo lavorare insieme agli uomini affinché ogni singola donna possa percorrere libera il cammino che la porta ad affrancarsi dalla violenza. Ognuna con la sua storia personale, ma tutte a costruire insieme un percorso comune.
Credo che la strada della solidarietà possa ulteriormente svilupparsi e compiere altri passi a Milano. Spegnere i riflettori sarebbe imperdonabile! Nel 2005 a Milano viene fondata l’organizzazione Arghosha Faraway Schools per promuovere l’educazione femminilie in Afghanistan. I fondatori sono: Filippo Grandi, Paolo Lazzati, Marco e Maria Rosario Niada. Paolo e Maria Rosario sono i nipoti di Giuseppe Lazzati. In 17 anni il Comitato Arghosha ha finaziato la costruzione di 15 scuole (elementari e liceo) nelle zone remote e povere dell’Afghanistan centrale.
Finita la campagna elettorale, mi impegno a far conoscere il progetto educativo promosso da Maria Rosario (che attualmente vive a Londra), che ha permesso l’istruzione a 5500 bambini e ragazze e ha dato la possibilità di frequentare l’università a 22 ragazze. Per Maria Rosario la priorità dell’Occidente diventa proprio la situazione delle donne afghane.
