Oggi ha un sapore speciale, perché domani ricomincia la scuola. Migliaia di studenti e docenti torneranno in aula: comincia un nuovo anno, nell’aria si sente la speranza di poter tornare alla normalità
Il Comune di Milano ha lavorato da giugno con il Prefetto, con la Città metropolitana, l’Agenzia di bacino del trasporto pubblico, ATM, AMAT, il Politecnico affinché gli alunni possano muoversi e vivere la scuola in sicurezza: un piano di trasporto meticoloso sarà in strada dalle primissime ore del mattino: ATM ha tutti i mezzi in strada con orario invernale massimo, potenziato del 15%, con l’aggiunta di circa 200 bus esterni al giorno, e poi 100 navette dedicate solo agli studenti per alcuni plessi scolastici, pulizia straordinarie dei mezzi ai capolinea, 400 persone in metropolitana e in strada per aiutare.
Gli ingressi saranno scaglionati, per le scuole, gli uffici e i negozi, per alleggerire la pressione sui mezzi pubblici. Sarà assicurato che tutto il personale abbia il Green Pass, e in caso di positività, andrà in DAD solo la classe coinvolta, e non tutto l’istituto.
Voglio augurare ai miei studenti e ai miei colleghi un inizio pieno di entusiasmo, perché nella vita non c’è niente di più bello che imparare cose nuove, e ancora più bello è impararle insieme, come una comunità.
Perciò faccio mio il messaggio del nostro Arcivescovo Mario Delpini, che in occasione dell’inizio delle lezioni ha mandato un messaggio di incoraggiamento a tutte le componenti del comparto scuola col suo volume dal titolo La scuola. Un messaggio, una promessa (Centro Ambrosiano, 3 euro). La parola chiave del suo messaggio è una promessa che genera speranza:
– da parte degli insegnanti: «ci sono cammini che meritano di essere percorsi»;
– dei dirigenti: «ci sono condizioni rassicuranti per una scuola che funzioni»;
– dei genitori: «l’alleanza tra genitori e scuola è condizione promettente perché l’opera educativa sia incisiva»;
– degli studenti: «il desiderio e l’attesa rispetto a quello che gli insegnanti e la scuola possono offrire è la motivazione più necessaria per la qualità dell’insegnamento e delle proposte scolastiche»;
– del personale: «uomini e donne che saranno presenze amiche, sollecite, attente a tutti e all’insieme»;
– della Chiesa per un’opera educativa «troppo precaria se non vive di una speranza affidabile per la vocazione di ogni persona: non si può tacere l’annuncio del compimento della vita umana nella vita di Dio»;
– del Governo: «non mancherà quello che è necessario».
Ma anche Dio promette: «Non saremo mai soli, non saranno mai esaurite la grazia e la misericordia». E lo stesso Arcivescovo promette «preghiera, attenzione e vicinanza».