Percorrendo le vie della città, forse non ci è mai capitato di riflettere sul fatto che quasi tutti i nomi delle vie e delle piazze sono maschili, e non solo a Milano!
Ma partiamo da qui: su 4.250 strade, vie e piazze milanesi, solo 141 sono dedicate a figure femminili, di cui 35 a figure storiche e politiche, 27 a letterarie o umaniste, 23 a sante, martiri e beate, 20 a Madonne, 14 a donne dello spettacolo, 7 ad artiste, 4 a suore e benefattrici, 2 a scienziate (Marie Curie e Gaetana Agnesi), 2 a figure mitologiche e letterarie, 2 a figure sportive, 2 a nomi femminili non identificati quali toponimi legati a tradizioni locali.
In questo Milano non è un’eccezione, poiché «in Italia solo il 4 per cento delle vie è dedicato alle donne – dice Nadia Boaretto, dell’associazione Toponomastica al femminile, che nel 2012 ha condotto un censimento accurato e minuzioso su quasi tutti i Comuni italiani –. Certamente lo squilibrio si verifica perché in passato, a causa delle condizioni storiche e sociali, pochissime donne hanno avuto la possibilità di esprimere il loro talento e sono comunque molte anche le artiste, le scrittrici e le sportive che continuiamo a dimenticare».
A Milano, però, dal 2011 l’assessorato alla Cultura (che ha la competenza della titolazione delle vie) ha incominciato a colmare questa distanza alternando volta per volta, per ogni nuova via, il nome di una donna e quello di un uomo.
L’ultima è stata l’intitolazione di Piazza Anna Magnani (Attrice, 1908-1973) nel Municipio 2, a pochi passi dalla precedente intitolazione del Parco a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello (Attori e Conduttori televisivi, 1931-2010 e 1922-2010).
Anche questo è un modo per dare risalto al talento e al genio femminile legato alla storia della nostra città ed espressosi a volte sottovoce, senza gridare, ma con determinazione, rigore e impegno.
