Nel cuore dell’Ortica c’era una via chiusa al traffico, senza identità né vita. Grazie a un Patto di Collaborazione e alle sinergie messe in campo tra Comune, Municipio 3, Industrie De Nora, OrMe – Ortica Memoria e WAU!, è stata trasformata con:
– la pedonalizzazione che ha permesso di creare continuità con il grande Giardino condiviso San Faustino, anche grazie all’inversione del senso di marcia in via Priorato, che renderà più agevole la circolazione nella zona;
– nuovi murales lungo i muri perimetrali dell’azienda Industrie De Nora, con i diversi volti di chi ha dato un contributo importante alla ricerca e alla scienza e che, dunque, rendono la via parte del progetto di museo a cielo aperto realizzato da OrMe;
– panchine, piante in vaso, tavoli da ping-pong e la colorazione del suolo ad opera di “WAU! Milano” e di cittadini volontari.
La via – su proposta della stessa azienda De Nora che ha contribuito al progetto con una donazione e con un forte coinvolgimento diretto – è stata intitolata a Oronzio De Nora (1899-1995), fondatore delle omonime industrie chimiche, distintosi in campo internazionale per i suoi brevetti di impianti per la produzione del cloro, della soda caustica e del trattamento delle acque. Industriale avveduto e lungimirante, ha stabilito coi numerosi lavoratori dipendenti rapporti profondamente umani, istituendo particolari provvidenze e borse di studio per gli studenti del settore.
«Il quartiere Ortica ha visto nascere l’azienda di mio nonno – commenta Federico De Nora, attuale Presidente della multinazionale italiana, prossima a compiere 100 anni, che ha fatto la storia dell’elettrochimica in tutto il mondo –. In un’ottica di rigenerazione urbana e sociale, sono orgoglioso di poter dare a nome mio, di mio nonno e di tutte le persone che lavorano in De Nora, un contributo tangibile al progetto di riqualificazione di uno dei quartieri più storici di Milano e, al contempo, rendere omaggio a Oronzio De Nora».
Questo intervento integrato di pedonalizzazione, urbanistica tattica, arte pubblica e toponomastica ha consentito una ricucitura del quartiere e un utilizzo condiviso della strada.
