Circa i luoghi di condivisione della città, la nostra idea è di:
RIAPPROPRIARSI DEI BENI COMUNI
Attraverso l’urbanistica tattica e la pedonalizzazione ci siamo ripresi pezzi di città. Questa spinta va estesa e accompagnata istituendo comitati di gestione e di animazione che coinvolgano la società civile e gli enti del terzo settore come protagonisti. Il rischio già avvenuto è che siano esclusivo appannaggio degli esercizi commerciali e di ristorazione o peggio luogo dell’abbandono e alla lunga del degrado. Invece la responsabilità dei luoghi rigenerati deve essere forte impulso alla coesione delle comunità locali, affidando la gestione e la qualificazione agli enti della società civile.
CONDIVISIONE COME PRATICA DIFFUSA
Gli spazi di condivisione vanno estesi anche nei condomini a partire dall’edilizia residenziale pubblica o di nuova costruzione o incentivandone la realizzazione. In questi spazi possono essere svolte iniziative per i condomini o aperte al territorio (magari con una quota economica calmierata). L’istituzione deve favorire questa visione e operare con mercato immobiliare e terzo settore per scalarne la possibilità e moltiplicarne le formule.