L’emergenza pandemica ha segnato pesantemente la vita degli anziani soli nelle case della nostra città e della popolazione più fragile nei caseggiati di edilizia residenziale pubblica nei quartieri di periferia. Nel corso del 2020, il Comune di Milano ha assistito con interventi domiciliari 2340 anziani fragili, a cui vanno aggiunte ben 7858 persone contattate dal servizio di custodia sociale, per un totale di oltre 10 mila utenze.
Nel Bilancio preventivo approvato, è stata stanziata una cifra pari a 11.927.900 euro per finanziare gli interventi domiciliari e le attività di custodia sociale rivolte in particolare alla tutela della salute e della qualità della vita dei milanesi in condizione di maggiore fragilità.
A seguito di questa approvazione, con la collega Pontone abbiamo presentato la richiesta di stanziare risorse aggiuntive straordinarie per rafforzare il servizio di assistenza domiciliare destinato in particolare agli anziani fragili residenti nei quartieri periferici della città. Infatti, riteniamo che si rende indispensabile favorire azioni aggiuntive e straordinarie di contrasto al sensibile aumento di criticità di carattere clinico, motorio e comportamentale (come generale aumento dell’apatia, rifiuto dell’alimentazione, deliri) causate o accresciute dalla pandemia Covid-19, che hanno gravato in particolar modo sulla qualità della vita degli anziani fragili che vivono in condizioni di maggiore disagio socio-economico.
Dunque abbiamo chiesto al Sindaco e alla Giunta un impegno a:
– rispondere all’eccezionale situazione causata dall’emergenza pandemica valutando un incremento dei fondi destinati ai servizi di assistenza domiciliare e/o custodia sociale, in modo da favorire l’accesso della popolazione più fragile (in particolare gli anziani soli e/o non autosufficienti) ai servizi di prossimità e monitorare le situazioni di criticità dei quartieri nell’ottica della prevenzione sociale e sanitaria;
– attivare e rafforzare, anche con il concorso dei Municipi, ulteriori reti di monitoraggio telematico attivo e di supporto di prossimità per la popolazione over 75, potenziando i servizi di teleassistenza e coordinando i percorsi comunali di assistenza con quelli di medicina di territorio in capo a Regione Lombardia;
– promuovere, in prospettiva futura, nuove forme di domiciliarità protetta (tra cui, a titolo di esempio, co-housing, condomini protetti, comunità alloggio), al fine di permettere alle persone anziane di permanere il più a lungo possibile nelle proprie case in modo degno e autonomo.