Anche a Milano, come in molte città italiane, si è celebrata la XXVI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, organizzata insieme alla rete di “Avviso Pubblico” e al coordinamento milanese di Libera, con la collaborazione del ministero dell’Istruzione e la partecipazione di molte scuole, università e realtà sociali che hanno organizzato la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie.
Ventisei anni di impegno che, con occasioni di riflessione, testimonianze, approfondimento, incontro, hanno permesso un percorso di sensibilizzazione e di cambiamento, tanto che la Giornata è riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017.
A Milano, in Piazza della Scala, con la partecipazione del Sindaco Beppe Sala, la celebrazione è stata accompagnata dallo srotolarsi di diversi lenzuoli sulle finestre di Palazzo Marino, recanti ciascuno il nome di una vittima innocente di mafia.
Lo slogan scelto per l’edizione 2021, è: A ricordare e riveder le stelle che ha diversi significati, come spiega il sito di Libera:
“A ricordare”, ricordare dal latino un’etimologia che ci restituisce un duplice significato: re- indietro, ma anche ‘nuovamente’ e cor cuore. Richiamare nel cuore coloro che hanno perso la vita per mano mafiosa – il 21 marzo è per loro – ‘tornare’ e essere ‘nuovamente’ ricordati per rivivere nella nostra capacità di fare memoria. Il passaggio dal ricordo alla memoria ci dà la possibilità di interrogare insieme il passato, per esprimere la cura e la responsabilità di cui è intriso il nostro impegno nell’oggi e nel domani.
‘Riveder le stelle’ citando l’ultimo verso dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri, a settecento anni dalla sua morte. “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, così il sommo poeta saluta i suoi lettori alla fine del viaggio nell’inferno. Il desiderio di ‘riveder le stelle’ e di uscire dall’inferno della pandemia, dopo un anno di isolamento e distanziamento, è un desiderio forte tra tutti i cittadini. La parola stessa desiderio ci rimanda al cielo: desiderare è avvertire la mancanza di stelle, sidus in latino, quindi sentire forte la necessità di buoni auspici, di luce che illumina e dà energia.
E in questo senso le stelle sono anche le persone che ogni giorno si battono per la giustizia sociale e la legalità democratica, fari del nostro operare ed esempi ai quali guardare. A loro dobbiamo quotidianamente volgere il nostro sguardo. Osservare le stelle nel cielo vuol dire avere un panorama sgombero da nuvole, nitido, ciò a cui dobbiamo tendere per superare una fase caratterizzata da offuscamento e confusione. Il firmamento è la nostra capacità di andare oltre ciò che stiamo vivendo oggi, per generare un futuro migliore.