Occhi puntati sul quartiere San Siro (Municipio 7), non sulla zona residenziale fatta di ville circondate da verde nella parte più a nord, abitata da residenti famosi e benestanti, bensì sull’altra sponda, quella a sud, fatta di case popolari e palazzoni anni cinquanta, attualmente in gestione da parte di Aler – Regione Lombardia: una spaccatura che non è solo urbanistica, ma soprattutto sociale, dove si concentrano diverse fragilità e forti problematicità.
Qui il Comune di Milano si è reso protagonista della stipula di un patto con ALER per aumentare la capacità di risposta pubblica all’emergenza abitativa.
Il Protocollo d’intesa prevede che l’intero stabile di via Newton 15, insieme a venti unità immobiliari appartenenti ad altri complessi popolari di ALER, vengano concessi con un contratto di comodato d’uso gratuito della durata di 25 anni all’Amministrazione comunale, che provvederà alla loro ristrutturazione e riqualificazione per poi destinarli all’emergenza abitativa, in modo da potenziare le possibilità di accoglienza e di sostegno a fronte delle difficoltà dei nuclei familiari più fragili. Il servizio verrà coordinato attraverso un ente gestore, da individuare con una gara pubblica.
Questa prospettiva porta con sé diverse attese: innanzitutto promette di riqualificare alloggi da destinare alla parte più fragile della popolazione; in secondo luogo riscatta dal punto di vista edilizio e architettonico abitazioni obsolete e datate, diminuendo così il degrado e l’incuria; infine, dirotta su un quartiere popolare complesso risorse utili alla riqualificazione energetica con un miglioramento energetico e una riduzione dell’inquinamento nella zona.
Oggi l’edificio di via Newton è riservato a uffici che verranno trasferiti in un immobile dello stesso quartiere, nella limitrofa via Zamagna.
I lavori di ristrutturazione rientreranno nella proposta che il Comune sta ultimando per poi presentarla al MIT per aderire al Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare (bando basato sul decreto interministeriale n. 395 del settembre scorso), in scadenza il prossimo 16 marzo. Se approvati dalla Commissione ad hoc insediata presso il Ministero, gli interventi saranno finanziati con le risorse statali messe a disposizione attraverso il bando. Tra le proposte ammissibili, infatti, sono citati proprio interventi di riqualificazione di quartieri di edilizia residenziale pubblica, compresa la realizzazione di alloggi da utilizzare a rotazione per le assegnazioni temporanee.