In tema di bilanci, sento il dovere di guardare anche al mio percorso personale e al mio impegno amministrativo, soprattutto a pochi mesi dalla fine del mandato che mi ha portato quattro anni e mezzo fa a Palazzo Marino.
Il mio impegno in quest’ultimo anno è andato ancora nella direzione di sostenere e accompagnare realtà fragili e marginali, come associazioni e presidi collocati in periferia che quotidianamente e nel loro piccolo svolgono un ruolo fondamentale, spesso ingrato e non giustamente riconosciuto. Mi sono fatta portavoce per avere un riconoscimento e un sostegno nei loro confronti. Uno fra tutti, Nocetum: un presidio socio-assistenziale, per il quale non è ancora finita la battaglia…
Mi sono spesa per affermare e mettere al centro delle scelte politiche che mi riguardano i valori in cui credo, anche andando controcorrente e facendo battaglie solitarie, esprimendo quando serve un necessario dissenso.
Credo nel ruolo delle donne, a cui quest’anno è stato dedicato il palinsesto culturale del Comune di Milano, in cui sono stati accolti anche incontri proposti dall’Ambrosianeum, che ho contribuito ad organizzare. Questo lavoro ha portato alla luce il contributo femminile allo sviluppo della città, che prende forma in termini di ingegno, creatività, cuore e fatica, raccolto poi nel Rapporto sulla città – Milano 2020.
La mia partecipazione ai lavori del Consiglio comunale – in cui confermo il 100% delle presenze alle sedute, sin dall’inizio del mandato – mi hanno resa partecipe di importanti decisioni, tra cui ricordo, in particolare, la ripartizione dei contributi raccolti dal Fondo di Mutuo Soccorso; l’approvazione del Piano Aria Clima che definisce priorità e scadenze di una serie di azioni per migliorare la qualità dell’aria in città; il recente Piano Casa per affrontare la sempre più grave emergenza abitativa in città.
È stato l’anno in cui, anche con nostri provvedimenti e documenti decisivi, abbiamo dovuto ripensare la scuola con la didattica a distanza, il lavoro con lo smart working, i ritmi della città puntando all’obiettivo che ogni cittadino abbia, a 15 minuti di distanza, tutti i servizi di cui ha bisogno.
Con alcuni amici, abbiamo organizzato una serie di incontri di carattere politico-culturale dal titolo “Dialoghi per Milano, un laboratorio per il domani”, che sono stati una buona occasione per parlare e confrontarsi sull’attualità e avviare un laboratorio di pensiero e di contenuti per costruire il futuro della nostra città e del nostro Paese. E con lo stesso gruppo abbiamo offerto un contributo per Milano 2020 – Strategia di adattamento, per commentare e implementare le azioni proposte dall’Amministrazione per la gestione della “nuova normalità” imposta dall’emergenza sanitaria.
A ottobre, ho avuto inaspettatamente l’onore di rappresentare il Comune di Milano alla cerimonia di beatificazione del giovane Carlo Acutis ad Assisi, un ragazzo “normale” della nostra città, che ha fatto della sua pur breve vita un dono di pienezza e di originalità. Un diverso orizzonte verso cui volgere la propria vita.