In qualità di Presidente della Commissione Periferie, ho partecipato all’inaugurazione del nuovo murale all’interno del comprensorio di case popolari di proprietà comunale in via Palmanova 59 (Municipio 2). Mi sono trovata davanti a una facciata gigantesca, di ben 150 metri quadrati, sulla quale è stato raffigurato un grande lupo che esce mansueto da un bosco, simbolo della natura e invito ad attraversare le paure con coraggio e intelligenza, rispettando l’ordine naturale: «Il disegno del lupo – spiega Lucamaleonte, artista romano incaricato del lavoro, insieme al collega Pao – è stato concepito durante il confinamento, quando assistevamo impotenti allo svuotamento delle nostre città e all’arresto di quasi tutte le attività produttive. Il lupo rappresenta qualcosa di selvatico e profondamente naturale che è arrivato, nel 2020, e ha preso il sopravvento sulle nostre vite, così urbane. Il lupo rievoca la centralità della Natura in un mondo di macchine, strade e palazzi, in una società di relazioni che ci porta, troppo spesso, a perdere il contatto con il nostro istinto e con quella radice che accomuna tutti gli esseri umani come esseri viventi, quindi come pari. Questo lupo incarna la fierezza e la quiete di chi ha il mondo intero come casa, per questo lo regaliamo alla città di Milano e alle case di via Palmanova, come simbolo di protezione, di cura e di sicurezza».
Il progetto MANI è già un programma nel nome, vuole infatti coniugare “Milano Arte Natura Inclusione” per trasformare la città in modo funzionale, giocoso, con una nota di colore, ma soprattutto portando ogni passante, anche casuale, dentro luoghi normalmente isolati e dimenticati che, invece, devono avere l’attenzione della città. Questa è la regola seguita anche per i due murales già realizzati, uno presso il Centro Diurno Disabili di via Anfossi (Municipio 4) e l’altro nell’area di via Guerzoni col coinvolgimento delle Associazioni L’Amico Charly e Rob de Matt (Municipio 9).
Il valore aggiunto di questo terzo murale è dato dalla partecipazione del Comitato Cortili Solidali, composto dagli inquilini che abitano il caseggiato di via Palmanova, che ci hanno creduto fin dall’inizio per abbellire il contesto all’interno delle case popolari e per attirare l’attenzione di tutti su un luogo che si sente parte viva del quartiere.
Ma il lavoro non finisce qui: insieme a dieci ragazzi del CAG Tarabella, Pao sta disseminando interventi diffusi di street art nei dintorni di via Palmanova, sia per raccontare in modo diffuso il messaggio del murale, sia per permettere ai più giovani di fare esperienza di arte urbana.
Per questo lavoro ringraziamo la Fondazione Arrigo e Pia Pini che, dal 2016, dona alle associazioni e ai gruppi attivi nel supporto a persone fragili e con vulnerabilità sociale l’esperienza di potersi accostare all’arte urbana, sviluppando progetti di impatto visivo con le proprie mani, sotto la supervisione di artisti esperti. Qui è stato incaricato il collettivo Orticanoodles quale direttore operativo dei lavori, data la sua esperienza in ambito di arte urbana. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con APS non riservato, Wit design, Istituto italiano di fotografia e sostenuto da Fondazione Comunità di Milano.