Una delle prime attività del Consiglio comunale in presenza, dopo la ripresa delle attività istituzionali, è quella relativa alla Tari (tassa sui rifiuti) che quest’anno regala uno sconto del 40% sulla parte variabile per imprese e negozi rimasti chiusi durante il lockdown ed esenta dalla Tarig (tassa rifiuti giornaliera) le occupazioni temporanee di suolo pubblico già esentate dalla tassa Cosap.
Infatti, nel corso della discussione in Aula e a seguito di un emendamento voluto dal Partito Democratico, il Consiglio comunale ha deciso di approvare una spesa di ben 17 milioni di euro per andare incontro a chi ha più sofferto nei mesi cupi della pandemia e che tutt’oggi fatica a trovare un nuovo equilibrio con la ripresa. Si tratta delle categorie interessate da attività economiche e commerciali, quali bar, ristoranti, negozi, artigiani, banchi di mercato, imprese legate al turismo, alla cultura ecc., per un totale di oltre 70mila diverse attività. Un impegno importante, nonostante il quadro complessivo dei conti del Comune sia in forte tensione, che dunque prova la volontà e il grande sforzo di questa Amministrazione di essere vicino a chi ha più difficoltà.
Queste risorse saranno recuperate in parte grazie alla ripartizione dei proventi e dei risparmi dello smaltimento tra Comune a AMSA, come previsto da una recente delibera ARERA, introdotta dall’autorithy di controllo sui rifiuti per far fronte agli effetti dell’emergenza Covid-19.
Restano in essere le agevolazioni già presenti nel 2019, per un controvalore di 6 milioni di euro.
Il conto complessivo della Tari, previsto per il 2020, è di 298 milioni di euro. Segnalo che per il quarto anno consecutivo l’importo si sta riducendo. Questo andamento è dovuto a più fattori: una minor attività di raccolta rifiuti, l’incremento delle superfici delle unità immobiliari del 2020 rispetto al 2019 e l’attività di recupero evasione hanno consentito risparmi per 4 milioni di euro, che costituiscono una parte dei 10 milioni necessari per gli sgravi. Gli altri 6 milioni mancanti saranno finanziati in tre annualità a partire dal 2021.
La mia battaglia per agevolazioni alle onlus
Pur nella delicatezza del momento presente e consapevole della necessità di mantenere gli equilibri di un Bilancio già gravato anche dalle spese dovute all’emergenza sanitaria, ho posto e ottenuto attenzione per la situazione di numerosi enti benefici e/o associazioni che – con regolare contratto assegnato tramite appalto – mettono a disposizione di persone indigenti e prive di alloggio propri immobili in convenzione con il Comune per accoglienze in RST (residenzialità sociale temporanea). Si tratta di un servizio essenziale rivolto a una categoria molto fragile che, appunto perché priva di alloggio, non può avere la residenza a Milano, ragion per cui l’associazione (intestataria del contratto di affitto) è tenuta a pagare la TARI di questi alloggi a tariffa piena.
La RST riguarda decine di associazioni e centinaia di appartamenti, sia di proprietà che intestati ad ALER o al Comune.
Con il mio ordine del giorno, è stata approvata la proposta di prevedere l’inserimento di specifiche agevolazioni per la riduzione di questa tassa locale per chi svolge un servizio convenzionato col Comune e risolve un grave problema legato al disagio abitativo.