28 luglio 2020
È impegno continuo dell’Amministrazione recuperare il protagonismo dei mercati comunali e farli diventare non solo punto di scambio merci ma anche di idee e relazioni, attraverso forme di ibridazione tra attività commerciali classiche – comunque prevalenti – e attività con finalità sociali, culturali, aggregative e ricreative. Perciò, dopo Santa Maria del Suffragio, Lorenteggio, Morsenchio, Wagner e Lagosta è ora la volta del mercato comunale coperto di via Rombon (Municipio 3).
Sono state approvate dall’Amministrazione le linee di indirizzo per lo studio di fattibilità tecnico-economica e giuridica per l’assegnazione dell’attuale immobile di via Rombon 34 per la realizzazione di una struttura di vendita polifunzionale con l’obbligo per il concessionario di realizzare gli interventi di ripristino strutturale e adeguamento impiantistico e funzionale.
Nello specifico il Mercato comunale coperto Rombon si trova in una condizione di degrado, come spesso segnalato dalla cittadinanza e dal Municipio 3, a causa della progressiva cessazione delle attività commerciali e alle conseguenti carenze manutentive. Ad oggi è attivo un solo operatore commerciale al piano terra e quattro operatori che hanno in assegnazione le cantine al piano interrato concesse ad uso deposito. Risulta pertanto urgente un consistente intervento di ripristino strutturale e adeguamento impiantistico e funzionale i cui costi sono stimati in circa 1 milione di euro. Necessario anche l’avvio di un’azione di valorizzazione della struttura con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di una realtà polifunzionale che, pur permanendo un presidio di carattere commerciale, possa assolvere una funzione aggregativa per gli abitanti del quartiere.
Lo studio di fattibilità elaborato da Sogemi dovrà prevedere un mix di attività più opportuno per conciliare l’offerta commerciale, comunque prevalente, la realizzazione di iniziative sociali, culturali, aggregative e ricreative. Saranno a carico della società tutti i costi degli interventi sulla struttura e di adeguamento impianti. L’assegnatario dovrà impegnarsi a impiegare il personale occupato presso le imprese già presenti all’interno del mercato. La proprietà dell’immobile rimarrà sempre di pertinenza dell’Amministrazione mentre i costi sostenuti per la riqualificazione andranno a scomputo dei canoni di locazione. «La collaborazione con Sogemi, società in house dell’Amministrazione, può rappresentare l’occasione per sperimentare una nuova modalità distributiva che integri filiera all’ingrosso con la vendita al dettaglio», spiega l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani.