In attesa di ritornare davvero sui banchi di scuola, lavoriamo per la scuola del futuro, pensando non solo all’innovazione delle metodologie didattiche, ma anche a come cambia l’organizzazione degli spazi all’interno degli edifici scolastici per adattarsi ai nuovi metodi e creare nuovi ambienti educativi. I documenti di riferimento sono due:
1. A livello nazionale il “Piano Scuola 2020-21” emanato dal Ministero dell’Istruzione, che costituisce il documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione;
2. A livello comunale il “Manifesto di Milano” per l’innovazione didattica degli ambienti educativi con cui il Comune di Milano stanzia 4,4 milioni di euro per il rinnovo degli arredi di nidi, scuole dell’infanzia, scuole primarie e secondarie e case vacanza, sottoscritto da Comune di Milano, Ufficio Scolastico Regionale, Indire e Assodidattica.
Gli interventi relativi all’edilizia scolastica coordinati dal Comune di Milano sono cospicui e monitorati di continuo e riguardano il rinnovo, la ristrutturazione, la realizzazione di cantieri per nuove scuole e in generale la revisione degli spazi scolastici per la fase post Covid, affinché il ritorno a scuola segni davvero un nuovo inizio in nuovi spazi capaci di favorire relazione e condivisione.
L’emergenza Covid-19 ha accelerato infatti la necessità di ripensare spazi e metodi della didattica anche per consentire la ripresa in sicurezza delle attività scolastiche, tanto più urgenti per quegli studenti che non hanno potuto godere appieno della didattica a distanza, soprattutto nei quartieri più complessi e difficili della città, in cui la povertà educativa si aggiunge a una già marcata povertà sociale e, dunque, dove la scuola resta il luogo della coesione e dell’inclusione sociale e la lotta alla dispersione scolastica e alla segregazione sono improrogabili.
Per promuovere e sostenere la sfida al cambiamento degli ambienti di apprendimento è attivo un Tavolo tra i rappresentanti di diversi soggetti istituzionali.
Il dibattito sugli spazi scolastici innovativi è al centro delle politiche scolastiche, perché la grande maggioranza delle scuole sono costruite e vissute con una logica tradizionale, e quindi non adeguate alle esigenze delle più avanzate sperimentazioni educative. Un ripensamento degli ambienti dell’apprendimento richiede invece il superamento dell’idea della scuola come insieme di ambienti chiusi – aule per la didattica frontale in primis – collegati da corridoi e atri adibiti a luoghi di passaggio. L’innovazione, per essere efficace, deve nascere dal confronto fra gli attori in gioco, attraverso percorsi di progettazione partecipata tra enti locali, istituzioni scolastiche, docenti, famiglie, centri di ricerca, università, progettisti e mondo della produzione. Un metodo che potrà e dovrà sostenere la scuola in un momento delicato come quello attuale: ripensare gli spazi diventa ancora più necessario per la ripresa di settembre, ma soprattutto per costruire un futuro che sia davvero innovativo.
Un orientamento che in città è già stato perseguito negli scorsi anni, con interventi più o meno radicali, oltre che nella realizzazione della nuova scuola secondaria di I grado del Trotter, in una ventina di altre scuole della città, attraverso l’allestimento di alcuni ambienti di apprendimento innovativi: Secondaria di I grado di via Gallarate 15, Primaria di via Gentilino 10/14, Primaria di via Martinengo 36, Primaria di via Palmieri 24, Primaria e Secondaria di I grado di via San Colombano 8, Primaria e Secondaria di I grado di via Pescarenico 2, Primaria di via Pestalozzi 13, Secondaria di I grado di via Quarenghi 14, Primaria di via Brunacci 2, Primaria di via Vigevano 19, Secondaria di I grado di via Colonna 42, Primaria di piazza Sicilia 2, Primaria di via Delle Ande 4, Primaria di via Saponaro 36/A, Secondaria di via Arcadia 24.
A queste azioni si aggiunge il progetto “Spazi Colore” realizzato presso il Civico Polo Scolastico “A. Manzoni” del Comune di Milano, dove si è sfruttata l’opportunità di rompere l’unità del gruppo classe per sviluppare itinerari didattici innovativi non attuabili nelle classi per la rigidità degli arredi e le dimensioni ristrette: tre dei sei spazi che ospitano uffici in una delle aree del plesso di via Deledda sono stati destinati alla didattica, arredandoli con tavoli di varie forme, scaffali e cuscini. Aree dove tutti gli elementi possono essere spostati, favorendo la personalizzazione e il lavoro in piccoli gruppi che si compongono e scompongono secondo necessità, con arredi che cambiano e si adattano ai bisogni anche di attività differenti ma contemporanee.
Guarda la presentazione degli Aggiornamenti e prospettive in materia di edilizia scolastica presentati in Commissione Educazione, Casa e Periferie
Sempre in tema di edilizia scolastica, abbinato al tema sicurezza, sono partite le ispezioni dei tetti delle scuole milanesi con l’utilizzo dei droni della Polizia locale per controllare le criticità riscontrate a causa delle infiltrazioni, ma anche la situazione generale delle facciate e lo stato della manutenzione dei pluviali. La visione dall’alto consente anche la verifica della staticità degli elementi decorativi, di comignoli e canne fumarie.
L’acquisizione del rilievo delle coperture e delle facciate sarà di grande aiuto per lo sviluppo delle progettazioni di competenza dell’Area Tecnica scuole e di supporto delle attività di manutenzione ordinaria svolte da MM.
A tutto ciò si aggiunge che queste immagini possono aiutare a ridurre i tempi di approvazione dei progetti da parte della sovrintendenza.
Non secondario infine il risparmio per l’amministrazione, considerando il costo medio di un sistema di impalcature, circa 20 mila euro, che permetta di salire in sicurezza su un tetto non raggiungibile attraverso scala aerea.
Guarda il video dei droni all’opera
