15 aprile 2020
Per avviare la città progressivamente e prudentemente verso la ripresa, il Comune di Milano ha avviato due prime attenzioni.
1. Avvio di un progetto sperimentale di screening sierologico per i conducenti ATM, frutto di una collaborazione tra il Comune e l’Università degli Studi di Milano, avendo come riferimento il professor Massimo Galli, Primario di infettivologia dell’ospedale Sacco di Milano e Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche – cattedra di malattie infettive dell’università stessa.
2. Distribuzione di guanti e mascherine per i rider che ogni giorno sono impegnati nella consegna dei pasti a domicilio, insieme a un utile volantino informativo in italiano, inglese, spagnolo e francese con le principali indicazioni per affrontare l’emergenza CoViD-19 (come usare correttamente i dispositivi di protezione individuale, inviti ad evitare assembramenti durante le attese sia presso i ristoranti di ritiro sia nei luoghi di ritrovo, il rispetto delle distanze minime con gli operatori e i clienti finali, non toccarsi naso e bocca ecc.). La distribuzione ai rider rientra nella più ampia azione predisposta dal Comune di Milano per dotare di presidi personali di sicurezza tutte quelle categorie di lavoratori – come commercianti, tassisti, operatori socio sanitari, impiegati di sportello – che quotidianamente e ininterrottamente svolgono la propria attività lavorativa nel periodo di emergenza.
3. Distribuzione di 300mila mascherine, ricevute in donazione dalla Comunità cinese di Milano, nei quartieri popolari della città, stimando di raggiungere circa 60mila nuclei familiari tra residenti nelle case popolari di ALER e in quelle comunali in gestione a MM.
La distribuzione è coordinata dal Comune di Milano e vede coinvolte oltre 100 persone, tra operatori della Protezione civile (che nei giorni scorsi, con i suoi dipendenti e volontari, ha anche provveduto a imbustarle), pattuglie della Polizia locale e una sessantina di volontari afferenti a tre diverse organizzazioni, ARCI Milano, Emergency ed Energiesociali Jesurum. Per facilitare le operazioni, ad ogni organizzazione sono stati affidati tre diversi municipi e, al loro interno, i vari quartieri popolari in cui effettuare le consegne.
I volontari, muniti a loro volta di tutti i dispositivi di sicurezza, saranno coloro che andranno “fisicamente” dentro i palazzi, per le scale delle case ERP, e suoneranno alle porte per consegnare le buste. Le mascherine vengono infatti distribuite di porta in porta in diversi formati: uno contenente tre mascherine per nuclei fino a due persone, uno con cinque mascherine per famiglie fino a cinque componenti e il terzo con dieci mascherine per le famiglie più numerose.
Dato il numero importante di alloggi da raggiungere, per portare a termine l’operazione occorreranno alcuni giorni. Ci auguriamo che, in vista di una progressiva ripresa delle diverse attività e riapertura della citta, Regione Lombardia sia presto in grado di fornire un numero di mascherine adeguato a raggiungere tutte le famiglie della nostra città.