VISTO
– Le disposizioni introdotte dai commi 303,304 e 305 dell’art 1 della L.147/2013, che prevedono una disciplina speciale volta a “favorire comunque l’ammodernamento o la costruzione di impianti sportivi, con particolare riguardo alla sicurezza degli impianti, attraverso la semplificazione delle procedure amministrative e la previsione di modalità innovative di finanziamento” riconducendo gli interventi all’ambito del partenariato pubblico privato (PPP)
– La proposta presentata all’Amministrazione Comunale in data 10 luglio 2019 dalle società, per la prima volta in maniera congiunta da A.C.Milan spa e F.C. Internazionale Milano S.p.a. in qualità di promotrici e società concessionarie e utilizzatrici dell’impianto “Giuseppe Meazza” di proprietà del Comune di Milano per rigenerazione dell’area attraverso la realizzazione di un nuovo complesso sportivo multifunzionale nell’area del quartiere San Siro dove è ubicato l’attuale Stadio
PRESO ATTO
– delle risultanze della Conferenza dei Servizi preliminare indetta dal Comune di Milano tenutasi in data 27 settembre e 4 ottobre c.a., e pubblicata sull’Albo pretorio e sul sito on line del Comune di Milano in data 14 ottobre c.a.
– dei contenuti della Relazione sull’iter istruttorio resa dal Responsabile del Procedimento sull’istruttoria dello Studio di Fattibilità, pubblicata sull’Albo Pretorio in data 22 ottobre c.a. e illustrata dallo stesso R.U.P. alle Commissioni Consiliari congiunte Sport, Bilancio e Urbanistica in data 23 ottobre c.a.
CONSIDERATO
– Che è facoltà della Giunta Comunale esprimersi in merito alla dichiarazione di interesse pubblico, come da normativa richiamata;
– Il percorso di approfondimento e analisi della proposta preliminare, avvenuto con le riunioni congiunte delle Commissioni competenti (Urbanistica, Demanio e Sport), che ha acquisito
o La relazione di sintesi del progetto da parte delle squadre proponenti
o La relazione e risposta sintetica alle richieste di chiarimento da parte dei consiglieri
o Il contributo da parte del Politecnico di Milano in merito alle potenzialità dell’attuale stadio alla luce degli analoghi modelli europei e mondiali
o L’esito della Conferenza dei Servizi indetta dal Comune di Milano
– Che recentemente il Consiglio Comunale ha approvato il nuovo Piano di Governo del Territorio che ha definito linee di fondo specifiche in merito alla riduzione del consumo di suolo, l’aumento del verde, il forte impegno verso la rigenerazione urbana e la riqualificazione degli edifici, il rispetto di norme che anticipano gli obiettivi ambientali che questa Amministrazione vuole perseguire e conseguire;
– Il richiamo a temi ambientali e linee guida e di mandato;
– L’esigenza di non depauperare, nemmeno per il futuro, la consistenza patrimoniale dell’Ente, stante la proprietà pubblica delle aree oggetto di proposta e dell’impianto sportivo “Giuseppe Meazza”;
– Che la Soprintendenza si è espressa con un parere che sottolinea “l’estrema rilevanza non solo locale ma nazionale ed anche internazionale, in quanto percepito come una icona dello sport calcistico” dello Stadio Meazza e ne ritiene alcune parti ”degne di considerazione, nella prospettiva conservativa di un suo adeguamento e/o nuova trasformazione” ;
– Che nel dossier di candidatura per le Olimpiadi 2026 si prevede la cerimonia di apertura nello Stadio “Giuseppe Meazza”;
CONSIDERATO INOLTRE
– Che l’interesse pubblico è strettamente connesso alla possibilità di raggiungere una riqualificazione dell’area e non nel mero perseguimento dell’utilità da parte delle squadre;
– Che dalla proposta preliminare presentata sono emerse criticità, evidenziate sia dai partecipanti alla conferenza dei servizi, sia dal percorso di approfondimento e analisi attuato attraverso le commissioni, tra cui:
o Portata della variante urbanistica prospettata per indici edificatori e dotazione di aree/servizi non immediatamente percepite come necessarie e strettamente funzionali alla riqualificazione dell’area interessata;
o Elementi riportati nel Piano Economico Finanziario presentato che non garantivano completezza informativa;
o Impatto su territorio in termini ambientali, urbanistici, sociali, occupazionali ed economici;
o Durata concessione e consistenza del canone;
– Che la guida del percorso di riqualificazione non compete alle squadre e che anzi il partenariato pubblico privato può essere un mezzo attraverso cui raggiungere obiettivi di riqualificazione e rigenerazione urbana in modo coerente con gli obiettivi di questa amministrazione;
– Che l’Amministrazione Comunale deve mantenere il proprio ruolo guida nella definizione delle trasformazioni e della pianificazione urbana;
Il Consiglio Comunale
INVITA
il Sindaco e la Giunta, in vista della scelta che dovranno assumere, a considerare come decisivo e imprescindibile il realizzarsi delle seguenti condizioni:
– L’apertura di una fase di confronto con i soggetti coinvolti che abbia come obiettivo la definizione di un progetto dettagliato che superi le criticità della proposta preliminare già richiamate;
– Il progetto sia il volano per la rigenerazione urbana, obiettivo che questa Amministrazione ha sancito e declinato nel PGT Milano 2030 appena approvato dal Consiglio Comunale;
– Il progetto consideri (in fase di realizzazione, progettazione e mantenimento) l’obiettivo prioritario di minimizzare l’impatto ambientale (qualità dell’aria, inquinamento acustico, consumo di risorse energetiche e idriche, consumo di suolo e aumento della permeabilità, riduzione degli impatti da cantiere, mobilità sostenibile) realizzando una cittadella di sport e servizi “car free”, che connetta il quartiere attraverso corridoi verdi alle grandi aree site ad ovest;
– Anche alla luce del fatto che la superficie verde nell’area San Siro è attualmente il 18% dello spazio totale, il progetto dovrà prevedere un incremento significativo di verde pubblico fruibile rispetto alla situazione attuale, garantendo inoltre il rispetto di criteri ambientali che il nuovo PGT delinea;
– Sia raggiunta una consistente revisione del carico insediativo rispetto a quanto prospettato dalla proposta attraverso la riduzione degli indici volumetrici nell’area della GFU. Gli eventuali indici accordati potranno essere diversi da quanto definito nel PGT solo e soltanto previa dimostrazione della effettiva necessità ai fini del raggiungimento del progetto complessivo di riqualificazione, salvaguardando in ogni caso gli obiettivi ambientali e di vivibilità (distanza dal costruito, massima riduzione dell’impatto acustico, utilizzo delle migliori tecnologie e materiali disponibili);
– Sia rafforzata la vocazione sportiva dell’area, in modo che questa sia prevalente rispetto a tutte le altre funzioni previste (in particolare GSV e terziario);
– Anche alla luce dei pareri espressi dalla Soprintendenza, dal Politecnico e dalla Conferenza dei servizi l’ipotesi di abbattimento dello Stadio Meazza si ritiene superata. Deve pertanto essere prevista una proposta specifica in merito alla rifunzionalizzazione del manufatto esistente. In ogni caso dovrà essere garantito ogni sforzo per individuare soluzioni efficaci e di elevata qualità architettonico paesaggistica per il progetto di riqualificazione in funzione delle esigenze cittadine e delle richieste di servizi in una area a vocazione sportiva (Cittadella dello sport) anche immaginando nuove e rinnovate funzioni (calcio femminile, settore giovanili, altri sport e manifestazioni sportive ed extra sportive, spettacoli culturali, concerti, altro);
– il progetto sia supportato, nella sua dimensione economica e finanziaria, da un piano che affermi la solidità finanziaria e la realizzabilità degli obiettivi di rigenerazione urbana previsti, contemperando:
o Un Piano Economico e Finanziario che rispecchi una corretta valutazione economica e patrimoniale dello Stadio Meazza in funzione della destinazione prevista per lo stesso, anche con riferimento al valore simbolico dello Stadio Meazza legato al passato storico sportivo delle squadre milanesi;
o Un’analisi economica e un piano finanziario dettagliato con specifica richiesta di un sistema di garanzie economiche a favore del comune di Milano a tutela della sostenibilità del progetto nel tempo;
o Ulteriori forme di garanzia a favore del Comune di Milano a tutela della tempistica di esecuzione delle opere in caso di cambio di assetto proprietario e/o di eventi straordinari relativi ai proponenti;
o Una leva finanziaria nel PEF consona e prudente rispetto ad un’impresa dall’elevato impatto pubblico;
o La riduzione della durata della concessione, per renderla coerente con la rispondenza a criteri di sostenibilità del progetto nel tempo e con gli interessi economico-finanziari del Comune;
o Un canone coerente rispetto alla durata della concessione e alla struttura economica del progetto;
– Un chiara e trasparente rappresentazione dei titolari effettivi delle società contraenti la concessione comunale prevedendo negli atti richiesti una dichiarazione nella quale il proponente indichi i rispettivi titolari effettivi così come definiti dal D.Lgs 231/2007 e s.m.i..
– Sia definito un piano di interventi in modo da garantire, attraverso ulteriori risorse generate dal progetto, ricadute positive sull’area circostante in linea con gli obiettivi di mandato e in particolare:
o risposta a emergenza abitativa, con particolare attenzione agli interventi di riqualificazione del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica;
o aumento dotazione di servizi pubblici;
o dotazione di servizi mobilità e trasporti;
o dotazioni di verde fruibile;
– Affermare il ruolo guida del Comune di Milano relativamente allo sviluppo del progetto;
– Sia garantita la natura popolare di accesso allo stadio, anche alla luce delle proposte di variazione della capienza, richiedendo espliciti impegni da parte dei proponenti;
– Mantenimento per l’area della funzione musicale ricreativa e di intrattenimento con servizi di promozione sociale, culturale e aggregativi fruibili e accessibili per la città;
– Connettere l’area di San Siro ai sistemi di grandi aree verdi limitrofe (Trenno, Piazza d’Armi, Parco delle Cave, Bosco in Città, Figino) e al quartiere caratterizzato a sud da grandi concentrazioni abitative (in particolare di edilizia pubblica) e da dismissioni di grandi impianti sportivi quali l’ex Trotto;
– Avvio di un percorso di ascolto e confronto con l’area municipale e il quartiere per la definizione della cornice delle trasformazioni dell’ambito;
– la prosecuzione dell’iter procedurale veda la partecipazione del Consiglio Comunale e della cittadinanza nelle forme più opportune.