Dopo un lungo lavoro nelle commissioni, le audizioni, il dibattito in città e sui quotidiani, la prima fase del “progetto San Siro” si è conclusa con il dibattito in Consiglio comunale e l’approvazione di un documento di 16 punti che definisce le condizioni per poter procedere lungo il percorso di interlocuzione con le squadre: l’atto del Consiglio definisce, infatti, le condizioni che segnano il punto di equilibriotra l’interesse di Inter e Milan e l’interesse della città, chiedendo modifiche sostanziali alla prima proposta presentata e garanzie sulla tenuta finanziaria dell’operazione nonché sulla regia del Comune di Milano nelle prossime fasi del processo.
Ora la parola passa alla Giunta che già nella settimana entrante si esprimerà su quanto presentato.
I paletti posti dal Consiglio comunale sono:
– L’apertura di una fase di confronto con i soggetti coinvolti che abbia come obiettivo la definizione di un progetto dettagliato che superi le criticità della proposta preliminare già richiamate;
– Il progetto sia il volano per la rigenerazione urbana, obiettivo che questa Amministrazione ha sancito e declinato nel PGT Milano 2030 appena approvato dal Consiglio Comunale;
– Il progetto consideri (in fase di realizzazione, progettazione e mantenimento) l’obiettivo prioritario di minimizzare l’impatto ambientale (qualità dell’aria, inquinamento acustico, consumo di risorse energetiche e idriche, consumo di suolo e aumento della permeabilità, riduzione degli impatti da cantiere, mobilità sostenibile) realizzando una cittadella di sport e servizi “car free”, che connetta il quartiere attraverso corridoi verdi alle grandi aree site ad ovest;
– Anche alla luce del fatto che la superficie verde nell’area San Siro è attualmente il 18% dello spazio totale, il progetto dovrà prevedere un incremento significativo di verde pubblico fruibile rispetto alla situazione attuale, garantendo inoltre il rispetto di criteri ambientali che il nuovo PGT delinea;
– Sia raggiunta una consistente revisione del carico insediativo rispetto a quanto prospettato dalla proposta attraverso la riduzione degli indici volumetrici nell’area della GFU. Gli eventuali indici accordati potranno essere diversi da quanto definito nel PGT solo e soltanto previa dimostrazione della effettiva necessità ai fini del raggiungimento del progetto complessivo di riqualificazione, salvaguardando in ogni caso gli obiettivi ambientali e di vivibilità (distanza dal costruito, massima riduzione dell’impatto acustico, utilizzo delle migliori tecnologie e materiali disponibili);
– Sia rafforzata la vocazione sportiva dell’area, in modo che questa sia prevalente rispetto a tutte le altre funzioni previste (in particolare GSV e terziario);
– Anche alla luce dei pareri espressi dalla Soprintendenza, dal Politecnico e dalla Conferenza dei servizi l’ipotesi di abbattimento dello Stadio Meazza si ritiene superata. Deve pertanto essere prevista una proposta specifica in merito alla rifunzionalizzazione del manufatto esistente. In ogni caso dovrà essere garantito ogni sforzo per individuare soluzioni efficaci e di elevata qualità architettonico paesaggistica per il progetto di riqualificazione in funzione delle esigenze cittadine e delle richieste di servizi in una area a vocazione sportiva (Cittadella dello sport) anche immaginando nuove e rinnovate funzioni (calcio femminile, settore giovanili, altri sport e manifestazioni sportive ed extra sportive, spettacoli culturali, concerti, altro);
– il progetto sia supportato, nella sua dimensione economica e finanziaria, da un piano che affermi la solidità finanziaria e la realizzabilità degli obiettivi di rigenerazione urbana previsti, contemperando:
o Un Piano Economico e Finanziario che rispecchi una corretta valutazione economica e patrimoniale dello Stadio Meazza in funzione della destinazione prevista per lo stesso, anche con riferimento al valore simbolico dello Stadio Meazza legato al passato storico sportivo delle squadre milanesi;
o Un’analisi economica e un piano finanziario dettagliato con specifica richiesta di un sistema di garanzie economiche a favore del comune di Milano a tutela della sostenibilità del progetto nel tempo;
o Ulteriori forme di garanzia a favore del Comune di Milano a tutela della tempistica di esecuzione delle opere in caso di cambio di assetto proprietario e/o di eventi straordinari relativi ai proponenti;
o Una leva finanziaria nel PEF consona e prudente rispetto ad un’impresa dall’elevato impatto pubblico;
o La riduzione della durata della concessione, per renderla coerente con la rispondenza a criteri di sostenibilità del progetto nel tempo e con gli interessi economico-finanziari del Comune;
o Un canone coerente rispetto alla durata della concessione e alla struttura economica del progetto;
– Un chiara e trasparente rappresentazione dei titolari effettivi delle società contraenti la concessione comunale prevedendo negli atti richiesti una dichiarazione nella quale il proponente indichi i rispettivi titolari effettivi così come definiti dal D.Lgs 231/2007 e s.m.i..
– Sia definito un piano di interventi in modo da garantire, attraverso ulteriori risorse generate dal progetto, ricadute positive sull’area circostante in linea con gli obiettivi di mandato e in particolare:
o risposta a emergenza abitativa, con particolare attenzione agli interventi di riqualificazione del patrimonio di Edilizia Residenziale Pubblica;
o aumento dotazione di servizi pubblici;
o dotazione di servizi mobilità e trasporti;
o dotazioni di verde fruibile;
– Affermare il ruolo guida del Comune di Milano relativamente allo sviluppo del progetto;
– Sia garantita la natura popolare di accesso allo stadio, anche alla luce delle proposte di variazione della capienza, richiedendo espliciti impegni da parte dei proponenti;
– Mantenimento per l’area della funzione musicale ricreativa e di intrattenimento con servizi di promozione sociale, culturale e aggregativi fruibili e accessibili per la città;
– Connettere l’area di San Siro ai sistemi di grandi aree verdi limitrofe (Trenno, Piazza d’Armi, Parco delle Cave, Bosco in Città, Figino) e al quartiere caratterizzato a sud da grandi concentrazioni abitative (in particolare di edilizia pubblica) e da dismissioni di grandi impianti sportivi quali l’ex Trotto;
– Avvio di un percorso di ascolto e confronto con l’area municipale e il quartiere per la definizione della cornice delle trasformazioni dell’ambito;
– la prosecuzione dell’iter procedurale veda la partecipazione del Consiglio Comunale e della cittadinanza nelle forme più opportune.
Il testo dell’Ordine del Giorno votato in Consiglio
28 ottobre 2019