27 settembre 2019

Il Progetto Sportium per il nuovo San Siro
Con una commissione consiliare trigiunta – Urbanistica, Sport e Demanio – è iniziato il percorso pubblico di confronto sul destino di San Siro, dove le società Inter e Milan hanno illustrato a grandi linee il progetto con l’obiettivo di consentire al Consiglio comunale di conoscere e approfondire la posta che è in gioco per potersi poi esprimere in merito. Successivamente, la discussione giungerà in aula, come richiesto dal sindaco, affinché il Consiglio comunale si esprima con un ordine del giorno di indirizzo alla Giunta. Il percorso politico si affiancherà a quello tecnico nell’interesse della città e nei tempi previsti dalla legge.
Avendo scartato l’ipotesi di una ristrutturazione e adeguamento dello Stadio Meazza, che a giudizio delle due squadre non risolverebbe comunque gli aspetti fondamentali per i club e per i tifosi, sono stati presentati due progetti vincitori di un primo bando per un investimento complessivo di 1,2 miliardi di euro, di cui € 650 milioni per il nuovo stadio e il resto per l’area circostante che verrebbe occupata da alberghi, uffici e funzioni commerciali divenendo un nuovo luogo dedicato allo sport, all’intrattenimento e allo shopping con molte aree verdi. Il tutto potrebbe fruttare fino a 124 milioni l’anno, secondo le previsioni, innanzitutto grazie all’aumento dei “posti premium” che sarebbero 12.500 (contro gli attuali 3000) e darebbe lavoro a 3500 persone. Tuttavia la nuova costruzione avrebbe circa 60.000 posti a sedere, dunque molto meno degli attuali 80.000, il che probabilmente causerebbe l’aumento del costo di biglietti e abbonamenti.
Il nuovo stadio sarebbe amico dell’ambiente: rispetterebbe i decibel imposti, ovvero 60 di giorno e 50 di notte (attualmente costantemente superati) e sarebbe circondato da 22 ettari di verde e spazio pedonale; avrebbe anche un impatto ambientale differente essendo più basso, infatti raggiungerebbe solo i 30 metri di altezza (contro l’altezza attuale di 68 metri), poiché in parte sarebbe interrato.
Video di presentazione del progetto Manica Achitecture
Video di presentazione del progetto Sportium
Premettendo che, a seguito di un sopralluogo lo scorso mese di luglio, i tecnici del Comune hanno rassicurato pienamente circa le condizioni di sicurezza e staticità dell’attuale stadio, il dibattito dovrà prendere in considerazione non solo gli interessi (comprensibili) delle squadre interessate, ma soprattutto gli interessi della città sul piano sportivo, economico, commerciale, ambientale, relazionale e della mobilità sostenibile. Allora qualche dubbio si fa strada sul perché sia stato accantonato frettolosamente il progetto di riqualificazione… Ma soprattutto stiamo per portare in discussione in Consiglio comunale il nuovo Piano di Governo del Territorio dove non v’è traccia di questo corposissimo intervento su una parte delicata di città, dove sorgono parchi urbani, un ospedale, un’enorme piazza da trasformare (Piazza d’Armi), l’Ippodromo e tutta l’ex area del trotto.
Nel dibattito sono state sollevate alcune questioni dal capogruppo PD Barberis che condivido: «Abbiamo sollevato domande precise per noi necessarie ad esprimere una posizione il più possibile informata e nell’interesse della città:
– Perché le squadre sono arrivate a definire un’ipotesi di ristrutturazione così onerosa? (Sospensione del gioco per 4 anni, modifica significativa della forma dell’attuale Stadio, meno posti). È davvero l’ipotesi di ristrutturazione più efficace?
– Quali sono le idee distintive dei progetti di riqualificazione bocciati? Vogliamo conoscerli per poter valutare più soluzioni possibili di intervento.
– Le squadre possono darci garanzie che le tariffe d’ingresso allo stadio resteranno popolari, senza impennate sul prezzo dei biglietti?
– Quali sono i vantaggi economici per le squadre e la città non raggiungibili attraverso la sola ristrutturazione?
La riflessione ulteriore che dobbiamo poi fare è: quali servizi, quali funzioni, quali volumetrie, nel progetto di riqualificazione dell’area, rispondono non solo alle esigenze delle squadre ma del quartiere e della città nel medio-lungo periodo?
Sulle risposte a tutte queste domande e ad altre che porremo nei prossimi giorni, si fonderà la nostra posizione, l’indirizzo che daremo alla Giunta come Consiglio».

Il Progetto Manica per il nuovo San Siro