Il Consiglio Comunale, con 29 voti favorevoli e 10 contrari ha approvato il nuovo Piano di sviluppo del Welfare 2018-2020, un documento che descrive le trasformazioni demografiche e sociali degli ultimi anni, racconta il lavoro che è stato svolto e gli obiettivi su cui l’Amministrazione intende impegnarsi per il futuro.
«Il sistema di welfare milanese – dichiara il nuovo assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – si è evoluto in questi anni mettendo in campo nuovi servizi e nuove opportunità per i cittadini, a partire dalla creazione della piattaforma e degli spazi fisici WeMi per l’accesso ai servizi domiciliari. Il piano di sviluppo del Welfare approvato oggi dopo una discussione in Aula che ho molto apprezzato prende atto, però, dell’emergere di esigenze sempre nuove e complesse in relazione alle rapide trasformazioni della società. A tali bisogni cerchiamo di dare risposta attraverso questo documento ampio che ha avuto una genesi molto partecipata, con il contributo prezioso dei Municipi, del Consiglio Comunale e delle associazioni del Terzo settore». Il documento, infatti, si compone anche di una parte realizzata grazie alla coprogettazione con il Forum del Terzo Settore che ha chiamato a raccolta i rappresentanti delle cooperative sociali e delle associazioni del territorio che, dividendosi in tavoli di lavoro, hanno prodotto documenti recepiti nel testo finale.
Diverse le modifiche che l’Aula ha apportato al documento attraverso gli emendamenti discussi, tra cui il mio emendamento, votato all’unanimità, che introduce un intero capitolo nella sezione dedicata alle “Visioni per un nuovo Welfare” a favore della creazione di reti integrate di Centri per le Famiglie, ovvero dar vita a un sistema integrato di politiche familiari realizzato insieme ad altri attori già presenti sul territorio. Questa proposta è uno dei risultati del lavoro della Commissione speciale di Studio per un Piano integrato di Politiche familiari. Con l’accoglienza di questo passaggio si è voluto inserire nel documento una particolare attenzione alle famiglie, condizione fondamentale per sviluppare coesione sociale e promozione positiva della persona, e favorire politiche per la promozione del benessere in particolari di famiglie in difficoltà o di quei nuclei familiari monogenitoriali, sempre più numerosi, le cosiddette “smart families”, nei confronti delle quali può essere più complesso e difficoltoso instaurare un rapporto efficace e proficuo. Lo strumento introdotto vuole accorciare dunque la distanza fra servizio territoriale e cittadinanza. Auspicabile sarebbe la collocazione di tali Centri presso gli stabili delle case popolari, laddove è più urgente l’erogazione di servizi di sostegno e accompagnamento e la loro connessione con le scuole del territorio, giacché l’osservatorio scolastico permette di riconoscere le trasformazioni e gli avvenimenti importanti che avvengono in famiglia e dunque di leggerne eventuali difficoltà o bisogni.
Inoltre, nella parte dedicata alla promozione dei diritti e alla lotta alle discriminazioni del Piano di Sviluppo del Welfare, è stato previsto l’impegno a estendere alle scuole secondarie di primo grado, in accordo con Ats, gli sportelli di ascolto psicologico oggi attivi nei soli istituti superiori, fornendo agli studenti anche momenti di formazione per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, l’orientamento ai servizi sul territorio e l’educazione sessuale. Ci si impegna inoltre a favorire lo sviluppo di attività di formazione e supporto psicologico per le dipendenze connesse al gioco d’azzardo. Per quanto riguarda invece i nuovi interventi di welfare a favore dei più fragili, l’Amministrazione si è impegnata a valutare l’istituzione sperimentale, se compatibile con le possibilità di spesa, di un apposito fondo comunale per fornire agevolazioni che coprano alcune spese odontoiatriche per i cittadini milanesi con Isee inferiore a 9mila euro e a introdurre la prassi di almeno due visite filtro di odontoiatria pediatrica gratuite e obbligatorie per i minori di età compresa tra zero e dodici anni. Per quanto riguarda l’utilizzo degli spazi comunali, è stata accolta la proposta di integrare negli spazi della Casa dei diritti di via De Amicis anche sportelli di orientamento per conoscere le attività dei servizi sociali.