21 settembre 2019
La politica non è mai stata così vivace e piena di sorprese come in questa fine estate! Dopo la nascita di un governo improbabile, in settimana abbiamo assistito all’ufficializzazione della scissione di Renzi dal Partito democratico e alla nascita del nuovo partito Italia viva.
Sabato è stata convocata d’urgenza un’Assemblea costituente degli iscritti al Pd Milano e Città metropolitana, a cui ho partecipato anch’io, intervenendo per spiegare le ragioni del mio “remain”.
Non voglio fare un’analisi del perché e di come vedo la scissione e la fondazione di un nuovo partito e gruppo parlamentare. Lascio l’analisi a chi ha più esperienza politica di me. Mi concentrerò invece su quello che è il mio punto di vista e la mia storia per spiegare le ragioni per cui resto nel Pd.
Fin dalla sua esistenza, ho sempre scelto il Pd da elettrice. Poi è venuta la stagione della politica diretta, allorquando mi hanno proposto di presentarmi per le elezioni amministrative di Milano. Allora scelsi di candidarmi come indipendente, provenendo dalla cosiddetta “società civile”. Nel corso del primo anno del mio mandato, ho maturato l’idea di tesserarmi e di aderire in modo esplicito al Pd. Oggi confermo la mia fedeltà a questa scelta perché lo vedo come un partito plurale, aperto e inclusivo, federatore di associazioni e di persone, capace di accogliere diverse sensibilità e anime e di fare sintesi politica e unità al di là delle diversità. Infine, scelgo il Pd perché viviamo un passaggio difficile e delicato del Governo (inevitabile alleanza col Movimento 5 Stelle che lascia aperti molti interrogativi) e il partito ha bisogno più che mai di unità e sostegno.
Tuttavia non nascondo che più volte mi sono sentita una intrusa nel Pd per le idee e le scelte che ho portato avanti: oggi chiedo al Partito democratico chiarezza su questo punto per poter continuare ad andare avanti insieme.
A chi si identifica nel Pd chiedo:
- confronto e non scontro
- ascolto e rispetto (non necessariamente e non sempre condivisione)
- capacità di interrogarsi sul futuro e di avere ambizioni
- coraggio di ripensare la propria identità e costruirla su terreni inediti, senza accontentarsi
Chiedo in particolare di saper affrontare temi vicini alla gente: non facciamoci scippare i temi dalle destre, cerchiamo di dare risposte vere alle domande quotidiane e al tempo stesso non facciamo battaglie di nicchia che riguardano solo una piccola parte della popolazione. Abbiamo vinto la sfida sull’Europa, possiamo farcela anche su altri fronti.
I temi e i valori che ho posto sono:
- VALORE DELLA COMUNITÀ come insieme di relazioni che costruiscono luoghi di condivisione, in cui riconoscere e difendere l’importanza delle scelte collettive e il bene comune;
- ECONOMIA CIRCOLARE partecipata e generativa, che riesca a tenere insieme le comunità, a originare responsabilità e a costruire socialità e relazioni;
- AUTONOMIA DELLE CITTÀ E DELLE REGIONI per un decentramento virtuoso e una prossimità amministrativa nei confronti dei cittadini (soprattutto ora che abbiamoun governo sbilanciato sul centro-sud);
- GIOVANI E LAVORO elementi fondanti della nostra convivenza civile e sguardo aperto al futuro;
- FAMIGLIA, nucleo fondante della convivenza sociale, presidio fondamentale per costruire relazioni stabili e in grado di costruire un futuro all’insegna di una solidarietà sociale. E insieme genitorialità e natalità: sosteniamo e diamo il nostro contributo alla definizione di un vero “Family Act”, come promesso dal nuovo governo.
Io resto nel Pd per vedere un centro-sinistra che si prenda a cuore queste preoccupazioni con la sensibilità plurale, aperta e inclusiva che ho conosciuto.
Buon lavoro a tutti!