2 luglio 2019
Ha toccato anche Milano l’inchiesta della Magistratura che ha portato a diversi arresti tra le cosiddette “fake onlus”.
Le associazioni indagate sono “Volontari senza frontiere”, “Milano Solidale”, “Amici di Madre Teresa” e “Area solidale”. In particolare il consorzio “Area solidale onlus” nel mese di ottobre 2017 aveva partecipato a una gara del Comune di Milano per l’assegnazione di alcuni beni confiscati alle mafie, tra cui l’immobile di via Paisiello. Prima di assegnare definitivamente il bene, gli uffici del Comune avevano svolto controlli sui requisiti, che però non erano risultati in regola dal punto di vista formale. Pertanto nessun contratto di locazione è mai stato sottoscritto con tale associazione. Il bene di via Paisiello era stato dunque rimesso a bando e successivamente assegnato all’associazione “Non riservato”.
Tuttavia, “Area solidale onlus” aveva partecipato alla sesta edizione del Festival dei beni confiscati. «Valuteremo quali azioni intraprendere per tutelare l’immagine del Comune e di tutte le associazioni che nel rispetto delle regole collaborano con questa Amministrazione», è la posizione dell’Assessore Majorino, che aggiunge: «Seguiremo con attenzione gli sviluppi di questa inchiesta che, seppur all’inizio, ha il merito di ricordare che non bisogna mai abbassare la guardia e dare per scontato il rispetto della legalità e delle regole. Anche in ambiti come quello del sociale e dell’accoglienza non devono esserci ombre. Una delle onlus coinvolte aveva concorso per l’assegnazione di un bene confiscato alla mafia, ma dopo i nostri controlli è stata esclusa per irregolarità formali e non ha firmato il contratto. Ovviamente siamo a disposizione dei magistrati per fornire qualsiasi tipo di documentazione possa essere utile all’inchiesta».
La vicenda insegna che è importante difendere il sistema del sociale e dell’accoglienza da ogni tentativo di sviluppare pratiche e attività illegali, ma al tempo stesso impariamo che bisogna assolutamente essere molto intransigenti di fronte a chi sfrutta l’illegalità sulla pelle di chi viene accolto e che discredita così l’impegno dei più.
Il fatto apre anche il capitolo dell’efficienza dei sistemi di controllo. Così l’assessore Majorino: «A Milano abbiamo accolto in 8 anni 128 mila persone. Ad oggi non abbiamo nessun caso contestato. Da parte nostra c’è sempre stato un grandissimo rigore e una grande attenzione. Quindi ritengo che i controlli e le regole che abbiamo funzionino. Naturalmente però i furbi si nascondono ovunque. Temo per questo, che aver diminuito la qualità richiesta alle onlus da parte del Decreto Salvini rischi involontariamente di aiutare chi vuole approfittarsene».